Sogni…
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I sogni ad occhi aperti, dal momento che la fantasia è importantissima nella nostra vita, sono un potente mezzo per ottenere felicità. Si tratta di una felicità in qualche modo “vera”, ma anche parziale, in quanto resta dentro di noi e non ha riscontro nel mondo reale.
Un esempio concreto? Il metodo più noto di fantasticare, anche se spesso non è riconosciuto, è l’uso della televisione (sarebbe meglio dire “un certo” uso della tv): ci si proietta in situazioni non reali e lontane dalla nostra vita. Per molte persone questo è l’unico motivo per cui la si guarda. Pensiamo al celebre “gioco dei pacchi”: perché tanta audience? Non vi era altro motivo per guardarlo se non l’immedesimarsi in un altro. Un altro che stava per vincere un sacco di soldi senza averli in alcun modo meritati.
Un processo simile si attiva per le fiction, dove una storia banale e nazionalpopolare ci catapulta in una realtà piena di amori corrisposti e lieti fine, dove i protagonisti trovano sempre una strada per giungere alla felicità, o mal che vada per diventare eroi. Purtroppo nella vita vera, finché si resta inchiodati alla tv si sprecano energie mentali (ué, si generalizza, eh). Un’evasione che ci impedisce di riconoscere che forse abbiamo bisogno di “altro” e di conseguenza impedisce una presa di posizione per cambiare la situazione.
Vabbé, la sto prendendo un po’ “alla larga”, cerchiamo di venire al dunque. Certo, il sogno ad occhi aperti è un aspetto del pensiero del quale non potremmo fare a meno:
- Da bambini è meraviglioso, perché sviluppa la fantasia e la creatività e offre riparo da un mondo che si sta scoprendo essere pieno di pericoli.
- Da adolescenti è vitale, perché dà la possibilità di sperimentarsi, seppur nella fantasia, in più ruoli fino a decidere quello giusto per sé stessi.
- In età adulta resta una salvezza in situazioni difficili, una valvola di sfogo, una consolazione che ci permette di modificare per qualche secondo il corso degli eventi della nostra vita.
Se pensiamo ad una vita eccellente, però, non possiamo immaginare di limitarci ai sogni ad occhi aperti…
Desideri…
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Quante volte ci facciamo entusiasmare da frasi tipo: “Insegui i tuoi sogni!”… Purtroppo temo che spesso queste siano fraintese. Si pensa che sia sufficiente sognare una situazione, qualsiasi genere di situazione, perché questa si realizzi. Sbagliato!
Tanto per cominciare, il primo passo per concretizzare i propri sogni è “avere sogni realizzabili”. Ricordo che da bambino sognavo la mia vita da astronauta, mentre da adolescente i miei concerti rock e lo stadio di San Siro pieno. Se oggi facessi ancora questi sogni starei perdendo tempo ed energia mentale perché, nonostante tutto il mio impegno e una buona attitudine personale non diventerò MAI né un astronauta né una rock star.
E qui sta la differenza tra un sogno e un desiderio. Se il primo vive nell’ambito della fantasia, dell’irrealizzabile o del realizzabile ma chissà quando, il secondo ha un forte legame con la realtà, con la vita vera. Quando desideriamo qualcosa riteniamo che in qualche modo quel qualcosa possa essere alla nostra portata. Possedere uno yatch è per me, e sempre rimarrà, un sogno ad occhi aperti. Acquistare un’auto a nove posti è un desiderio. La differenza tra sogno e desiderio sta nella realizzabilità di quest’ultimo.
Il desiderio è importantissimo per l’uomo. È difficile immaginare una molla che muova le persone e che le spinga a migliorare la propria situazione più del desiderio. Quando il desiderio è assopito, quando è assente, la persona è depressa e scontenta. Non si può vivere senza desiderio!
Ma allora è sbagliato sognare di diventare ricchi, di cambiare lavoro o casa, di trovare l’anima gemella con cui trascorrere la vita? Assolutamente no, finché resta una fase di passaggio che porta al desiderio e infine al progetto. Se la felicità è una sensazione momentanea, pochi eventi vi si avvicinano come il raggiungimento di un obiettivo. E pochi vi si discostano quanto l’osservare la differenza tra i nostri sogni e ciò che realmente siamo.Per passare dal sogno al desiderio dobbiamo prendere il sogno e ritagliarlo sulle nostre misure, in base alla nostra età, alle capacità, alle attitudini, alle possibilità economiche, al tempo a disposizione, agli aiuti che riceveremo, e così via. Quando avremo un desiderio che calza a pennello, né troppo grande né troppo piccolo, possiamo lasciarlo fermentare. Lo teniamo lì, ce lo gustiamo, incominciamo ad assaporarne il palpabile realismo, annusiamo il momento in cui lo realizzeremo. Lo lasceremo fermentare il tempo giusto, finché non ci sembrerà pronto per divenire un progetto.
Progetti…
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Ultimo passo verso il raggiungimento di un obiettivo. La differenza tra desiderio e progetto sta nel fatto che quest’ultimo è già reale, concreto. Stiamo già spendendo le nostre energie per realizzarlo.
Molti si fermano al desiderio, vivendo (sopravvivendo) nella frustrazione di non vederlo realizzato. Spiace deludere una parte dei miei affezionati lettori, ma Babbo Natale non esiste. Se vogliamo qualcosa, dobbiamo ottenerlo. Se ci limitiamo a desiderarlo, sarà difficile che cada da un albero come la mela di Newton. Questo è il meccanismo che sta sotto le lotterie come il gratta e vinci: molti desiderano avere più soldi oppure diventare ricchi, e fin qui niente di male, e molti sperano che ciò avvenga miracolosamente con l’acquisto di un biglietto. E qui qualcosa di male c’è: esiste un solo modo per fare soldi. Guadagnarli.
Ne La ruota del cambiamento ho già affrontato in maniera simile il cambiamento e la fase del progetto. Ribadisco che è bene non saltare questa fase: mai passare con un salto dal desiderio all’azione. Si andrebbe incontro a un fallimento.
Se il desiderio è proiettato nel futuro, il progetto è un ponte col presente.
Ma come trasformare un desiderio in un progetto? Beh, ci sono infiniti modi per farlo. Dare sfogo alla creatività di ognuno è sicuramente il modo migliore, ma per i meno creativi indico i punti principali.
- Verificare che il desiderio sia realizzabile in base alle proprie capacità, possibilità, etc.
- Valutare, ponderando questo punto con attenzione, che ciò che desideriamo sia veramente auspicabile e che non sia frutto di un trip passeggero.
- Valutare la distanza tra la nostra situazione attuale e quella desiderata.
- Capire quali mezzi possono portarci ad accorciare tale distanza e quali strade intraprendere.
- Prevedere, conoscendo i nostri punti deboli, quali possono essere i motivi di fallimento.
- Gettarsi nell’impresa, che sia l’acquisto di una casa o il far crescere una pianta di basilico.
- Perseverare, perché spesso i sogni/progetti non si realizzano nel giro di una settimana.
- Non dimenticare la parabola dell’imprenditore.
">"Trasformare i sogni in desideri, i desideri in progetti, i progetti in realtà. è stato scritto da Andrea Ciraolo.
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