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Trasparenze materiche

Da Minerva Jones
Buongiorno!
No, non avete sbagliato… è il blog di Minerva, sì… ma oggi ospita me, Ginevra.
Ogni tanto farò capolino in questa meravigliosa casa, dove l’entusiasmo contagioso e le splendide suggestioni di Minerva ci sollecitano a riflettere su noi stessi e sul mondo, ad imparare, a chiacchierare amabilmente, a sorridere ed a ridere di cuore, ad aprire i nostri occhi su direzioni sconosciute e su percorsi inconsueti.
Il racconto di oggi è anch’esso figlio di una delle nostre chiacchierate: ESSE e DI, personaggi narranti la loro storia, caratterizzata da traversie dolorose alla fine delle quali il mondo è da loro percepito con tratti, linee e colori originali.
ESSE e DI, i miei occhi, SINISTRO E DESTRO.
Trasparenze materiche
Ohmamma, ESSE… ha preso il kajal! Ogni volta, ci riduce come se avessimo fatto un incontro di boxe!!!
Senti, DI, a lei piace e basta!
ESSE, hai visto che colori cangianti e diafani ha il mare, oggi?
Sì, meravigliosi, DI!
DI, c’è qualcosa che non va; hai anche tu una cosa strana, nera, di lato?
No, non c’è niente, ESSE, il campo è libero e focalizzo come sempre.
Hai sentito, DI? Niente di grave, per fortuna!
Soffoco, soffoco, DI, mi manca l’aria!
Stai calmo, ESSE, calmo!!! Lo so, stare al buio è paralizzante.
Ma devo lasciare la luce, DI, hai sentito? Per sempre! Per sempre.
Ti voglio bene, tanto, ESSE.
DI, DI, DI, ma come caspita fai??? Come si fa a stare al buio??? Non ci riesco!
Immagina il mare, ESSE, così faccio io. Così faccio io.
Una distesa d’acqua azzurra grande quanto un anno di vita.
GI, ferma, ferma! E’ il decoro del piatto…
Ahahahahah! E dimmelo, U! Ecco perché ‘sta lasagna non veniva mai su!
Porca miseria, signora! E’ rimasta una grossa bolla di silicone, la vede?
Sì, dottore, la vedo; e le dirò che, quando piego la testa, per leggere per esempio, da lì si scatenano piroette di bollicine ancora più piccole, come i giochi di fuoco! Beh, c’è chi lo ha nelle tette, io nell’occhio! Ehhh, sono sempre stata un tipo strano!
Scusi signora, di che colore sono quelle scarpe? Sa, non ci vedo benissimo.
Rosa, signora, il rosa che si usa tanto!
DI le vedeva nere!
DI vede il mondo a modo suo: tutto storto, senza profondità, tridimensionalità, colori immaginari, solidi dissolti in volumi acquosi, spazi frastagliati e privi di confini; metti l’acqua fuori dal bicchiere, afferri l’aria anziché gli oggetti che vuoi prendere, qualche centimetro più in avanti o indietro, non percepisci se c’è un avvallamento sul tuo cammino, pericoloso, puoi cadere.
E’ un mondo rivisitato; DI, diversamente abile: no, DI abile a modo suo, uno dei tanti modi possibili. Basta seguirlo con pazienza, apprendere nuove coordinate, essere malleabili ed aperti ai mutamenti dell’esistenza, amare i cambiamenti, il dolore che essi ci provocano, diventarne alleati, coccolarli,
DI mi fa vivere e godere la vita, camminare, viaggiare, vedere.
Ti amo, DI.
Trasparenze materiche


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