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Trasporti pubblici gratuiti. Il PS si ricorderà di votare a sinistra?

Creato il 21 novembre 2014 da Maxarifay @maxarifay
Consegna delle firme per dei trasporti pubblici gratuiti per studenti e apprendisti, 2007

Consegna delle firme per dei trasporti pubblici gratuiti per studenti e apprendisti, 2007

Il Granconsiglio ticinese tornerà a chinarsi sul tema dei trasporti pubblici gratuiti per i giovani in formazione. Si tratta di una rivendicazione storica del movimento studentesco del nostro Cantone: fu infatti alla base della piattaforma con cui i liceali nel 2003 scesero in sciopero. Negli anni successivi, regolarmente, il tema è poi tornato alla ribalta sia in Granconsiglio, sia sul territorio con numerose petizioni della Gioventù Comunista.

L’ultima volta che se ne discusse a livello istituzionale fu nel 2012. E in mancanza dei voti “socialisti” la proposta andò a farsi benedire! Il 15 marzo di quell’anno sul sito del Partito Socialista, nella rubrica (mica tanto satirica) del “Folletto rosso”, infatti, si affermava che i trasporti pubblici gratuiti per i giovani in formazione (allora fino a 25 anni) proposti dalla Lega dei Ticinesi (su un’idea che era in realtà dei comunisti) sarebbero nientemeno che un “privilegio” di tipo giovanilista. L’allora presidente del PS, Manuele Bertoli, ne fu addirittura relatore per la Commissione della Gestione incaricata di analizzare il dossier. Il PS andava così esplicitamente contro non tanto alla Lega, quanto piuttosto al Partito Comunista e agli ecologisti (e agli stessi giovani socialisti).

Altro che “privilegio”! La proposta di istituire dei trasporti pubblici gratuiti (in questa nuova variante limitata fino ai 18 anni di età) va accolta perché non si tratta solo di favorire i giovani (che molto spesso si trovano peraltro in una situazione di precarietà occupazionale e finanziaria), ma avrebbe una forma di salario indiretto e consisterebbe in un aiuto concreto alle famiglie delle classi popolari, le quali non passa anno che devono pagare i continui aumenti degli abbonamenti di bus e treni. Insomma, speriamo che il PS questa volta non fallisca clamorosamente nell’analisi e non veda privilegi dove invece ci stanno i diritti.

Poco importa se la proposta odierna ha la paternità della Lega: da comunista io bado alla sostanza delle cose. La richiesta di trasporti pubblici gratuiti, proveniente dagli studenti in lotta e dai giovani comunisti, consiste in un importante paracadute sociale, oltre che a un incentivo a favore dell’ambiente. Certamente lo vorremmo esteso anche ad altre fasce di popolazione, come gli anziani che percepiscono la complementare AVS, perlomeno con una calmierazione dei prezzi, tuttavia come primo passo non va sottovalutato.

E che dire in conclusione? Auguriamoci che questa volta il PS non sbagli di nuovo voto e la sinistra resti unita almeno su questi diritti sociali da conquistare.



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