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“Tratti nella memoria 2014” a Catanzaro. Il Corsivo di Daniela Rabia
Creato il 13 aprile 2014 da Cirano2è una traccia nelle vite spezzate dalla violenza in Calabria. E' un viaggio all'interno della cronaca nera che, attraverso il linguaggio immediato e trasversale del disegno, non vuole ricordare i carnefici, bensì le vittime. Vittime di omicidi e stragi, di follia e criminalità. Vittime anche per caso, uccisi con un colpo di pistola o spariti per sempre, alcuni senza mai essere trovati. Anche il coraggio può divenire un motivo per essere ammazzati in terra di Calabria. Segni in bianco e nero di vite bloccate nel tempo. Rimangono i loro tratti nella memoria." Tutto questo hanno illustrato ad un foltissimo pubblico ieri sera al "Caffè delle Arti" di Catanzaro il giornalista Bruno Mirante, il Presidente dell'associazione culturale "Venti d'autore", Emiliano Lamanna, lo storico e scrittore Fabio Cuzzola del collettivo Lou Palanca, ormai noto come Lou Palanca 2, Irene Veraldi del coordinamento di Libera e Antonio Pascuzzo, cantautore di Rossoantico che ha presentato in anteprima il brano "Calabrisella" ispirato dalla copertina del calendario realizzata dalla disegnatrice Gessica Stancanelli. La serata è iniziata e si è chiusa sulle note di Calabrisella a sottolineare quella calabresità e quel senso dell'identità e appartenenza troppe volte negata in una terra che sanguina proprio come quel volto in copertina al calendario che cattura subito lo sguardo e lo imprigiona non meno di come catturano il lettore i singoli episodi di efferatezza e criminalità narrati in ogni mese del calendario. Il calendario si apre con il disegno dedicato nel mese di gennaio ai coniugi Aversa uccisi a Lamezia il 4 gennaio del 1992 in Via dei Campioni, a loro intitolata, per poi dedicare ogni mese ad altre vittime innocenti tra le quali Giuseppe Malacaria, muratore socialista trentatreenne ucciso da una bomba all'altezza di Largo Vinci in Catanzaro durante una manifestazione antifascista il 4 febbraio del 1971 ed ancora Luigi Silipo, sindacalista di rilievo ed esponente del partito comunista italiano, ucciso in Catanzaro il 1 aprile 1965. Due omicidi in trent'anni a Catanzaro ha ricordato a riguardo Fabio, membro del collettivo Lou Palanca, che al Silipo ha dedicato il riuscitissimo romanzo "Blocco 52, una storia scomparsa una città perduta"- edito Rubbettino - anche questo romanzo con il chiaro intento di non dimenticare, di ricostruire pezzi di memoria perduti, cancellati, caduti nell'oblio forse rimossi. "La memoria è raccontare storie - ha detto con enfasi delicata ed incisiva Fabio Cuzzola - perché le storie sono di tutti ed è giusto che tutti se ne impossessino". Fabio Cuzzola ha letto passi del libro "E' il nostro turno" di Saverio Strati, scomparso in questi giorni, che come scrive Nicola Fiorita docente dell'Unical, valente intellettuale catanzarese e membro anch'egli del collettivo Lou Palanca "ci ricorda accanto alla Catanzaro che non abbiamo mai visto e forse nemmeno mai immaginato, un'altra Catanzaro ed un'altra Calabria sono sempre possibili. Non facili, certo, ma comunque possibili. E se sono possibili allora dipende da noi, perché come dice il titolo del romanzo: E' il nostro turno. Senza punto interrogativo". Tanti e tanti altri i casi tracciati nel calendario, tanti i tratti della memoria rispolverati, indagati, portati in emersione da chi come ha fatto capire ieri sera crede che sia possibile cambiare questa terra partendo dalla viva attenzione su un passato troppe volte dimenticato e recuperando i fili di quegli"anni della storia – che come ricorda Andrea Rossi - sembrano lunghi e lontani ma in realtà non sono che un soffio e gli avvenimenti apparentemente dispersi in quella dimensione della storia che è il tempo sono in realtà vicini e collegati da quel misterioso robustissimo filo che è la memoria degli uomini". La serata si è conclusa con l'esposizione sullo schermo allestito per l'occasione del disegno realizzato in tempo reale da Paola Loprete e Simonluca Spadanuda, disegnatori rispettivamente del mese di agosto e settembre di "Tratti nella memoria". Il disegno realizzato rappresenta un campo di fiori, una primavera forse tanto auspicata in questa terra e diversa dalle tante primavere amare vissute che ci auguriamo tutti non ritornino nè col vento gelido invernale né col tenue e delicato vento primaverile; venti che hanno però anche il non facile compito di non ibernare la memoria l'uno e di non soffiare troppo lievemente sulla memoria l'altro, la memoria i cui tratti sono tratti di noi, tratti di un'identità spezzata che vogliamo, dobbiamo ricucire tutti insieme.
Daniela Rabia fonte: soveratiamo.com
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