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Tratto da "Una Spia nella casa dell'amore",Anais Nin

Creato il 31 gennaio 2011 da Lulu
"La matita per gli occhi non era un semplice ritocco a carboncino di sopracciglia bionde,ma un disegno necessario per equilibrare una caotica asimmetria.Fondo tinta e cipria non venivan messi solo per far risaltare una carnagione di porcellana,per cancellare i gonfiori irregolari causati dal sonno,ma per appianare i solchi profondi disegnati dagli incubi,per ridar forma ai contorni e alle superfici confuse delle guance,per cancellare le contraddizioni e i conflitti che deformavano la chiarezza delle linee del viso,disturbandone la purezza delle forme.Sabina deve ridisegnarsi il viso,appianare la fronte ansiosa,separare le ciglia,lavar via i segni di lacrime segrete,accentuare la bocca come su una tela,perché possa reggere quel suo sorriso esuberante"‎"L'uomo non riusciva a mettere ordine nella sequela di gente che Sabina aveva amato,odiato,sfuggito,come del resto non riusciva a tener dietro ai cambiamenti del suo aspetto personale indicati da frasi come: "A quell'epoca avevo i capelli biondi," o: "Allora ero sposata,"né a capire chi fosse stato dimenticato o tradito;e quando, per disperazione,si attaccò a certe parole ricorrenti,scoprì che la loro ripetizione non dava origine a un disegno preciso,ma piuttosto a un'assoluta contraddizione".

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