Nella mia cucina si fanno esperimenti. Lo dicevo.
Esperimenti come imparare a travasare l'acqua da una bacinella all'altra utilizzando un bicchiere.
Che detto così sembra un gioco banale. Poi però se a farlo è un bimbo di un anno e 5 mesi ecco che è possibile immediatamente rendersi conto che l'esperienza offre le sue piccole grandi difficoltà.
Con l'esercizio bisogna capire che per colmare un bicchiere occorre inclinarlo finché l'acqua gli scivoli dolcemente dentro. Che per portare il liquido da un contenitore all'altro occorre prestare attenzione nel mantenerlo dritto. Centrare il nuovo recipiente e quindi inclinare nuovamente il bicchiere.
E mentre mostravo a Davide come fare. Mentre lui osservava i miei gesti esperti. Mentre io studiavo i suoi di tentativi..riflettevo....
I travasi è un esercizio tipico del metodo Montessori che viene proposto ai bambini più o meno grandi.
Mediante questa attività è possibile far perfezionare al bambino i movimenti fini della mano, sviluppare la coordinazione oculo-manuale nonchè la sua capacità di coordinamento ed autocontrollo.
Eppure ricordo di aver osservato Davide fare da solo i suoi primi travasi intorno agli otto mesi portando in modo continuo e ripetitivo i suoi piccoli giochi di uso quotidiano fuori e dentro scatole. Tutto questo senza che io gli avessi mostrato precedentemente come fare.
Allo stesso modo ricordo che quando ero piccola il gioco dei travasi ce lo faceva fare anche nostra nonna. E vi assicuro che al tempo lei del metodo Montessori ne sapeva proprio un bel niente!
Da qui la mia deduzione... Ossia che forse il segreto della validità di questa pedagogia, che a primo impatto può apparire un pò "banale", è proprio basato sulla sua semplicità!
E tuttavia nella sua semplicità nulla è lasciato al caso. Esistono regole ben precise che il bambino deve rispettare.
Ecco, forse questo è l'aspetto del metodo che mi convince di meno. Perchè mentre concordo con l'idea che dare indicazioni precise ai bambini in merito a come svolgere una determinata attività possa essere istruttivo per finalità formative, allo stesso tempo penso che proprio queste regole potrebbero in alcuni casi essere limitative della loro capacità più naturale di espressione minando allo loro spontaneità.
Non penso che il metodo Montessori, per esempio, potrebbe accettare lo slancio disordinatamente artistico della piccola pittrice di cui vi ho mostrato il video qui.
Insomma, come un pò per tutte le cose a me le regole piacciono anche perchè possono essere infrante.
E dunque continueremo ad esercitarci facendo travasi con contagocce ed oggetti più complicati da gestire. Ciò nonostante penso che comunque in futuro mi ritroverò più volte ad adattare metodologie e tecniche in base al mio sentire. Andando di pancia e non solo di manuale.
Per questo motivo, al termine dell'esercizio non ho negato a Davide la possibilità di sperimentare liberamente e senza disappunto cosa succede quando le regole non vengono rispettate. Quando l'acqua viene rovesciata nella bacinella più grande (e non ho detto sul pavimento! :-))
Il metodo Montessori prevede inoltre che al termine di ogni attività i giochi vengano riposti in ordine dai bambini nel luogo (scaffale) dal quale sono stati prelevati. Non potendo far arrampicare Davide sui pensili della cucina devo ammettere che anche in questo caso ho seguito anarchicamente la mia volontà spostando il mio gioco (Davide) nella bacinella bianca per un bel bagnetto caldo! Insomma.. il divertimento non si è fermato qui!
Per chi fosse particolarmente interessato al tema, in rete ho trovato un articolo davvero interessante scritto da una maestra Montessoriana in merito all'attività dei travasi. Lo trovate qui.
Se invece volete ammirare la maestria di un bimbo nel travaso di liquidi guardate questo video...
Cioè... oltre alla precisione dei gesti il bambino è riuscito a calcolare esattamente la quantità media di liquido per ogni bicchiere... C'è da vergognarsene! Io ancora non riesco a riempire in modo omogeneo gli stampi dei muffin!!!