Ciao a tutti! Eccoci alla seconda parte del viaggio nella Sicilia degli Elimi, quella che coincide con la parte più a occidente dell'isola.Lasciata Sciacca ed altre splendide amicizie che ho incontrato per caso in questo viaggio (la Sicilia è incredibile anche in questo, regala piacevoli incontri con persone speciali), ci spostiamo verso il monte Barbaro, l'antica e potente Segesta fondata - si narra - dai greci scampati alla guerra di Troia. Oggi è un sito archeologico dove ad accogliervi saranno un tempio dorico ed un teatro risalenti al IV secolo a.C.
L'area del Teatro di Segesta è un bellissimo punto panoramico dal quale è possibile osservare le attraenti sinuosità geografiche del paesaggio nonché la singolare morfologia del tratto autostradale Palermo-Mazara del Vallo.
Andando verso Trapani, la prossima meta del viaggio, facciamo una deviazione verso l'aeroporto avvicinandoci al mare. Il sole sta scendendo verso l'orizzonte che lentamente si tinge di rosa... E' il momento giusto per esplorare le saline di Trapani e Paceco, un'area dove viene effettuata l'estrazione del sale ed istituita nel 1995 come riserva naturale regionale. Un vasto territorio caratterizzato dalla presenza di numerose vasche suddivise in modo geometrico ed antichi mulini che vengono tuttora utilizzati per pompare l'acqua dai bacini.Il WWF la istituì come riserva in quanto le particolari condizioni ambientali permettono il passaggio e la sosta di numerose specie di uccelli migratori.
Scegliamo l'antica falce, Trapani, per trascorrere la serata e visitare la città con le luci che regalano ai monumenti quel suggestivo effetto by night. Due passi per il centro storico, dove ancora una volta veniamo avvolti da un'atmosfera che sa di trascorsa dominazione arabo-spagnola. Un'occhiata alle vetrine dei negozi e qualche scatto alle antiche emergenze, ma una missione incombeva: degustare il mitico couscous alla trapanese.......
Palazzo Cavaretta, sede del comune - 1672
Chiesa e Collegio dei Gesuiti - 1614
Il Duomo di Trapani, la Cattedrale di S. Lorenzo - XVIII sec.
Palazzo Burgio e Baroni di Xirinda, XVI sec.
Missione compiuta, la couscouseria da Bettina è stata la scelta vincente: piccola e modesta gastronomia con pochi tavoli che offre un ampia scelta di piatti tipici a base di pesce a prezzi decisamente accessibili. Bettina, una simpaticissima signora, vi darà la possibilità di assaporare molti dei piatti della cultura gastronomica locale caratterizzati da materie prime semplici e genuine. Per questa piacevole sosta dobbiamo ringraziare Giovanni, il titolare del B&B "A due passi da Erice" struttura ricettiva scelta per il pernotto, molto vicina a Erice appunto.
Il giorno seguente andiamo alla scoperta di Erice. Colui che fu eroe e Re degli Elimi diede il nome al monte che ospitò il tempio di Afrodite Ericina, sua madre, in seguito divenuta Venere per i romani che la conquistarono nel 244 a.C. Insieme a Segesta fu la città più importante degli Elimi e centro in cui si celebravano i riti religiosi.
Quello che è possibile visitare oggi è un luogo dove è chiarissimo il passaggio dei normanni che attribuirono ad Erice il nome di Monte San Giuliano. Il castello di Venere è un opera normanna che fu edificata sopra il tempio nel XII secolo.
Una cosa che adoro quando visito posti nuovi è quando mi capita di fare simpatici incontri che arricchiscono l'esperienza del viaggio. Quegli incontri che piacciono tanto agli stranieri quando vengono in Italia, perché riescono a trasmettere la solarità tipica del nostro Paese. Non ci crederete ma i musicanti che rallegrano i turisti con le canzoni della tradizione popolare italiana mi emozionano sempre un sacco!
La Chiesa Madre - XIV sec.
Si procederà per San Vito Lo Capo, nota località balneare che useremo come base per visitare la splendida riserva dello Zingaro, Scopello, i suoi faraglioni e Castellamare del Golfo.
Il faro di San Vto Lo Capo
A San Vito Lo Capo mi sono sentita per un attimo proiettata in una vacanza estiva, sebbene fossimo agli inizi di maggio: spiaggia brulicante di turisti e vie del centro, destinate allo struscio, con mercatini e negozi aperti fino a tarda notte, la piazza del Santuario allestita per un concerto regala alla chiesa un'atmosfera incantevole.
Prima di salutarvi e darvi appuntamento al prossimo post per l'ultima parte del viaggio nella Sicilia occidentale, vi segnalo l'Hotel Baia di Venere che ci ha ospitato per il pernotto a San Vito Lo Capo. Una struttura molto curata, con stanze particolarmente eleganti, dove la colazione è servita in terrazza vista mare e prevedere una proposta di leccornie atte a soddisfere i palati più esigenti.
Un bacio e al prossimo post!!* * * * *Per chi si fosse perso la prima parte, ecco il link E se avete bisogno di info per i vostri viaggi, potrete usare l'indirizzo mail che trovate in alto, a destra della pagina ;-)