In questa parte di viaggio vi racconterò di altre mille sorprese che la Sicilia ha riservato per me e per i miei occhi, cominciando con gli incredibili colori che ho visto passeggiando per la Riserva dello Zingaro e che mi hanno ricordato un po' quelli magici della Grecia...
Ecco perché quando gli Elleni sbarcarono su queste coste, furono lieti di occupare i territori adiacenti e fondare le loro civiltà non facendosi mancare proprio nulla della loro cultura, compresi i templi. In questo modo, dopo 2000 anni, abbiamo ancora la possibilità di ammirare le straordinarie eredità artistiche che ci hanno lasciato.
La Riserva naturale orientata dello Zingaro è un'oasi intatta, come madre natura la fece. Le uniche contaminazioni sono l'acqua, la terra e la vegetazione. L'area, molto estesa, può essere esplorata soltanto a piedi attraverso sentieri tracciati da segnali in cui è anche indicato il tempo di percorrenza, in modo da poter scegliere il percorso più appropriato ai vostri desideri.Il percorso, che si estende da San Vito lo Capo a Scopello, è intervallato da piccoli musei che custodiscono storie di vita trascorsa in questi luoghi, come un'antica casa rurale nella quale è allestito il museo della civiltà contadina, arredata ed attrezzata secondo le antiche usanze del luogo con suppellettili ed utensili in fibre vegetali e fatti tutti a mano.
Accanto al museo della civiltà contadina, si trova uno dei più importanti siti archeologici della Sicilia [cit.], la Grotta dell'Uzzo, dove sono state rinvenute tracce di vita umane e animali risalenti a 10.000 anni fa.
Percorrendo ancora il tragitto che abbiamo scelto per esplorare la riserva, troviamo il museo dell'intreccio, detto anche casa di Hans, dove sono esposte creazioni realizzate usando la tecnica dell'intreccio delle fibre vegetali (un sacco di borsine carine!!). E' chiamata anche casa di Hans, perché qui un tedesco visse come un eremita per un po' di anni.
Questa preziosa parte di costa siciliana è rimasta intatta grazie anche alla volontà della popolazione locale che ha tenuto lontani progetti di infrastrutture ed edilizia, e con la legge regionale del 98/1981 viene istituita come prima riserva naturale della Sicilia.
In una fattoria didattica faccio un piacevole incontro: un tenerissimo mulo di nome Nerone, molto docile e smanioso di ricevere coccole... Ma perché mai le friendship con gli esseri umani non sono così semplici come quelle che si creano con gli animali? Mah...
Infine, prima di giungere al termine della perlustrazione per i sentieri della riserva, visitiamo il museo delle attività marinare, dove è possibile documentarsi sulle specie ittiche locali e le tecniche utilizzate per la pesca, tra cui una riproduzione in scala di una tonnara.
Lasciamo la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, diretti a visitare Scopello ed i suoi faraglioni, dei quali devo accontentarmi solo di una foto scattata dall'alto: era il primo maggio e la zona pullulava di gente e di macchine parcheggiate ovunque, con tanto di carabinieri che facevano le multe. Siamo riusciti giusto a fermarci a Scopello per visitare il piccolo borgo e gustarci una deliziosissima brioche con gelato.
La sosta a Scopello fu proprio breve, il borgo marinaro è molto piccolo e si gira in fretta, pertanto prima di tornare a San Vito lo Capo per la cena, riprendiamo la macchina e decidiamo di dirigerci verso Castellammare del Golfo per fare un giretto anche lì.
Il giorno seguente si riparte verso le ultime mete del nostro viaggio: Palermo e Monreale. Decidiamo di pernottare a Monreale per evitare il caos del grande capoluogo e per godere di un po' di tranquillità, ignari del fatto che proprio in quei giorni a Monreale si festeggiava il Patrono del SS Crocifisso, in occasione del quale accorrono siciliani da ogni dove. Ciò sfortunatamente non ci ha consento di trovare un B&B all'altezza delle nostre aspettative e delle altre strutture ricettive che ci hanno ospitato lungo il nostro viaggio. Non è che fosse una brutta struttura, ma visto quello che può offrire il panorama dei B&B in Sicilia, questo di Monreale non è stato proprio il massimo, infatti non lo menzionerò anche per una questione di correttezza nei confronti del titolare che tuttavia si è dimostrato molto gentile nei nostri confronti. Vabbè... non può mica andare sempre benissimo!? :)
Ed ecco Palermo...
Palermo, la città che all'inizio ha voluto un po' prendermi in giro, che mi ha fatto dubitare della sua grandezza, ma che all'improvviso mi ha conquistato con i suoi gioielli di architettura antica ed il suo centro storico dalle cui pareti dei suoi vecchi palazzi trasuda il naturale trascorrere del tempo, con una fatiscenza che affascina.
Come ogni città che ha tanto da raccontare, Palermo va consumata con le proprie scarpe, bisogna perdersi e farsi rapire dagli scorci fatti di luci e ombre, di chiaroscuri, dalla gente dei mercati che mette in mostra la loro sfacciata sicilianità che io adoro, per poi tornare a fare gli intellettuali ammirando le grandi eredità che ci hanno lasciato normanni, arabi e spagnoli.
Teatro Massimo Vittorio Emanuele - 1897
Teatro Politeama Garibaldi - 1865
Chiesa di S. Domenico - 1458
Uno degli angoli che preferisco di Palermo: il mercato di Ballarò. Qui vengono venduti prodotti di ogni genere, dagli articoli per la casa ai generi alimentari e qualcuno si diletta anche a cucinare carne e pesce alla griglia!
Piazza Pretoria e la Chiesa di Santa Caterina - XVI sec.
Tre dei Quattro Canti, in Piazza Vigliena - 1600
Piazza Bolognini, con la statua dedicata a Carlo V - XVI sec.
La Cattedrale dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta, originaria del XII secolo ha subito numerosi rimaneggiamenti nel corso degli anni, collezionando una serie di stili tra cui il gotico catalano risalente al XV secolo.
Per cena effettuiamo una spedizione in località Sferracavallo, dietro consiglio di un amico, al ristorante La Barca. Un ampio locale che offre un menù a prezzo fisso con una riga di portate da non poterne più (nella foto sono solo alcuni degli antipasti). Ecco, non ci si deve aspettare portate da ristorante 5 stelle, ma la cena è stata piacevole, tutti i piatti buoni ed il prezzo decisamente modesto. Insomma, l'esperienza sensoriale al ristorante La Barca doveva essere fatta!
Il giorno seguente una maledizione si scagliò sulla mia macchina fotografica, o meglio, fu semplicemente sbadataggine. La mia.
Il tempo atmosferico era un po' instabile e una goccia di quella pioggia che si alternava al sole colpì l'obiettivo della macchina, e di questo me ne accorsi soltanto quando scaricai le foto a viaggio oramai terminato. Pertanto chiedo venia per alcuni fastidiosi aloni presenti in qualche foto.
La chiesa barocca del Santissimo Salvatore - 1682
L'interno di questa chiesa mi ha meravigliato. Ricca di decori e di affreschi resi prestigiosi dalla patina del tempo. E' una chiesa che merita assolutamente di essere visitata.
Piazza Bellini accoglie il complesso religioso delle Chiese della Martorana e di San Cataldo, che insieme al Palazzo dei Normanni, è quello che ritengo fra i più prestigiosi in Palermo.La Chiesa Martorana, la cui denominazione originaria è Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o Chiesa dei Greci, appartiene a quegli edifici religiosi di origine bizantina da togliere il fiato. In essa sono custodite preziose decorazioni in mosaico dorato realizzate nel periodo medievale.
Chiesa di San Cataldo - 1154
Un altro mercato storico di Palermo è quello di Vucciria. Come Ballarò, anche questo dedalo di bancarelle è uno spettacolo a cielo aperto che si dirama per le antiche viuzze del capoluogo, teatro di sfide fra i mercanti a chi urla di più, orgogliosi dello stupore che i visitatori esprimono quando taluni personaggi sfoggiano la qualità dei loro buonissimi prodotti.
Come in Ballarò. anche in Vucciria è possibile trovare ogni bene che la terra può donare ed anche una notevole scelta di prodotti itticiLo vedete quell'essere oblungo, disteso sul bancone, proprio in mezzo alla foto qui sopra? Bene, è una sorta di calamaro gigante. Penso di non averne mai visto esemplari di quel tipo.... Ma sarà vero?
Fra gli obiettivi culinari di questo viaggio c'era anche lui, uno dei rappresentanti dello street food palermitano, u pani câ meuza. Il panino con la milza raggiunge il massimo della sua tipicità se mangiato in una delle minuscole trattorie nei mercati di Palermo. Concedetevi all'accaglienza degli osti e sedetevi al tavolo per trascorrere un momento di entusiasmante sicilianità.
Anche questa giornata trascorsa a Palermo si conclude nel migliore dei modi. La ricchezza architettonica del Palazzo Reale dei Normanni, attualmente sede dell'Assemblea Regionale Siciliana, parla di un periodo molto lontano in cui gli arabi prima ed i normanni poi, vollero donare di magnificenza la città.Una particolarità degli stili architettonici, custoditi in questo grandioso edificio, conduce il visitatore verso luoghi e tempi lontani, verso moschee e sfarzosi castelli.
Cappella Palatina ed il colonnato esterno - 1140
La ricchezza di mosaici bizantini, fra i più importanti della Sicilia [cit.]
Passando dal sacro al profano, ci imbattiamo nella celebrazione della squadra del Palermo e della sua ascesa in serie A. Le strade si popolano di numerosi tifosi e si colorano di rosa-nero. Ecco - da grande inesperta e totalmente disinteressata al mondo del calcio - diciamo che tutto quel clamore l'ho trovato un po' troppo eccessivo :-/
Per l'ultima cena di questo viaggio siciliano, degustiamo una specialità locale che ancora non avevamo assaggiato. U sfinciuni, prodotto tipico della gastronomia palermitana anch'esso appartenente alla famiglia dei cibi da strada, composto da una pasta simile a quella della pizza, molto molto morbida dalla consistenza spugnosa (infatti il nome deriva dal latino spongia = spugna) ricoperta da una farcitura di pomodoro, cipolle, acciughe e origano. E' possibile mangiare un buonissimo sfincione dalla pizzeria Fratelli Di Giovanni, in Via Leonardo da Vinci, dove bisognerà armarsi di un po' di pazienza per affrontare la coda di clienti, tuttavia il personale è efficiente ed il servizio rapido.
Il nostro viaggio nella splendida Sicilia occidentale si conclude qui, a Monreale con la visita del borgo e del suo Duomo. Il Duomo dedicato a Santa Maria Nuova è un gioiello di architettura che ha origini medievali il cui interno risplende di mosaici bizantini dorati, stile ritrovato anche in altri edifici in Palermo. Altri interventi stilistici realizzati nel periodo rinascimentale e barocco arricchiscono l'opera architettonica.
Cattedrale di Santa Maria Nuova - 1174
La parte superiore delle pareti laterali e delle navate è completamente rivestita di mosaici bizantini. La straordinaria bellezza dei dettagli è impressionante!
Un'altra parte del Duomo che mi ha affascinato è il suo transetto: seppur ispirato ad uno stile normammo arabeggiante, la particolare decorazione di questo elemento mi ricorda alcune chiese toscane.
Oramai avrete capito che, quando visito posti nuovi, la cultura gastronomica è una parte delle mie necessità di conoscenza: per ogni monumento da scoprire, c'è un prodotto tipico da assaggiare :)Ma nel caso dell'ultimo pranzo in Sicilia, prima di lasciare definitivamente l'isola, non si è trattato di una nuova degustazione, piuttosto di un ritorno alle origini, a quando mi approntavo a scoprire la Sicilia, a me allora terra completamente sconosciuta...In una panetteria del centro di Monreale abbiamo preso u pani cunzatu, ed in diretta ho potuto seguire tutti i passaggi eseguiti con maestria dalla signora del negozio: una leccornia debordante di pomodori freschi, acciughe e capperi, il tutto condito con qualche giro di olio d'oliva..... Al solo pensiero mi vengono i crampi di fame anche se ho da poco finito di mangiare!
E dunque, siamo davvero giunti al termine del viaggio. Mi scuso se questo post possa esservi sembrato più lungo del solito, ma ci sono cose che non potevano essere trascurate e quindi sono andata un po' per le lunghe. Spero che abbiate ugualmente apprezzato e non vi siate addormentati lungo la lettura :)Tanto bisognerà che attendiate almeno un annetto prima che possa tornare a parlare nuovamente di viaggi.
Ma se invece avete ancora voglia di leggere, vi metto qui i link delle puntate relative al primo viaggio in Sicilia, nonché le puntate relative a quest'ultimo viaggio:[Travel experience] Infinita Sicilia #1
[Travel experience] Infinita Sicilia #2
[Travel experience] Infinita Sicilia #3
[Travel experience] Infinita Sicilia #4
[Travel experience] Infinita Sicilia #5
[Travel experience] Frammenti di occidente siciliano #1
[Travel experience] Frammenti di occidente siciliano #2 E se le informazioni contenute in questi racconti non vi avessero completamente soddisfatto, potrete tempestarmi di domande scrivendomi all'indirizzo mail che trovate qui in alto a destra.Vi bacio tutti e ci sentiamo per il prossimo post!