Poesie e ironie
Il travestito
So no scrittore rinomato
e pure riverito
ma me copro co l’anonimato
perché me so sempre divertito.
Certo sempre de nascosto
come un bandito ho dovuto
senti fregnacce con l’udito
e per quello ho
apprezzato solo il piatto ben condito.
Perché je dovemo da soddisfazione
a certe persone che so sedute su le poltrone
che se in piedi se reggono meno
di un beone.
Mi dilungo con la penna malandrina o la sera
o la mattina, ma non frequento
la cantina altrimenti penso solo alla divina.
L’è morta tra li stenti e li tormenti
pur avendo avuto tutti l’occhi dei
pazienti, malati de core perché era morto l’amore.
Che c’avete da lagnavve per lo tempo
caldo e scellerato,
prima t’hanno detto che
t’eri bagnato, ma non era quello che
tu pensi, mio signore accompagnato.
Sta donna che ti segue dappertutto
sta tranquillo che te frega, ma mai
vorrà il tuo lutto. Li sordi nun ce stanno
ma pe’ qualcuno sono solo er danno.
Ps. La divina è Laura Antonelli.