Al TRC si può dire di no e Riccione ci sta lavorando. L’Amministrazione aveva chiesto tempo fa un parere legale circa la possibilità o meno per il Comune, di uscire dall’accordo di programma (la stessa amministrazione che l’aveva approvata). E dalla relazione, affidata all’avvocato Gianfranco Passalacqua, protocollata in Comune, emergerebbe che è possibile recedere dall’accordo con gli enti coinvolti nella realizzazione dell’opera. L’atto che contiene nuove determinazioni a riguardo è stato approvato dalla Giunta, il prossimo passo del sindaco Massimo Pironi sarà la convocazione del Comitato di Coordinamento del Trasporto Rapido Costiero. Il Comune di Riccione fa sul serio.
L’Agenzia di Mobilità afferma che bloccare i lavori potrebbe costare oltre 51 milioni di euro, senza contare le penali, richieste risarcitorie e almeno 3 anni per la retrocessione dall’avanzamento dei lavori.
La possibilità tuttavia ci sarebbe e le motivazioni possono essere molteplici: dall’introduzione del Patto di Stabilità che ha tagliato i trasferimenti statali, alle mutate condizioni iniziali dal punto di vista economico (al momento dell’accordo di programma iniziale, l’importo era stato fissato a 92 milioni, lievitati a 99, 7 milioni di euro piu’ 3,1 milioni tra consulenze e cause legali, per un totale di oltre 102,5 milioni).