Tre amici. Non riuscivano a trovare un lavoro. Dopo alcuni anni si sono buttati sull’allevamento di lumache a Campofelice di Roccella, in provincia di Palermo Oggi sono i più forti e collaborano con varie università italiane.http://www.lalumacamadonita.it/
Questa è la storia dei fratelli Michelangelo e Giuseppe Sansone e di Dario Merlino, geometra, nato a Cefalù nel 1981, che ci racconterà come è nata l’idea.
“Abbiamo iniziato circa nove anni fa – spiega – Eravamo disperati, perché senza lavoro. Un giorno frequentando un corso per diventare capo azienda, Michelangelo,ha sentito parlare di elicicoltura! Sembrava una cosa lontana dai nostri studi e dalle nostre passioni. Cosa abbiamo fatto? Non avevamo niente da perdere. Ci abbiamo provato e ci è andata bene. All’epoca non avevamo molti concorrenti. Oggi ne abbiamo tanti , ma siamo i più forti e dall’attività vivono tre famiglie. Non male per chi in tanti anni si è arrovellato il cervello alla ricerca di un’attività! Lavorare con le lumache ci piace, rende e non è molto faticoso. Tosto è stato imparare ad allevare le chiocciole. Quando abbiamo iniziato, si allevavano con sistemi vecchi di quaranta anni e poco redditizi. Abbiamo fatto tutto da soli. Nessuno ci ha aiutati, neanche dal punto di vista economico. Non abbiamo preso mai un centesimo di finanziamento pubblico. Abbiamo investito i nostri risparmi, pochi e siamo partiti. Per il resto, un po’ faticoso oggi è stare dietro alle spedizioni e ai corsi di formazione che facciamo in azienda ogni settimana. Ma siamo entusiasti”.Oggi, La Lumaca Madonita, con i 2 ettari di impianto e i 77 recinti, è il più grande allevamento a campo aperto d’ Italia. “Grazie all’esperienza diretta – fa sapere Dario – abbiamo sviluppato un nostro metodo di allevamento che ci permette di produrre circa 15 tonnellate di lumache l’anno”.
Ma che tipo di lumaca è quella madonita? “Abbiamo incrociato – dice – la chiocciola riproduttrice francese e quella autoctona. Siamo stati fortunati a mettere insieme il meglio dell’una e dell’altra e abbiamo ottenuto una specie diversa”.
L’azienda, da sempre impegnata nello sviluppo di nuovi sistemi e soluzioni ai vari problemi dell’allevamento all’aperto, dal 2012 collabora con il Dipartimento delle Scienze Biologiche dell’Università di Napoli per lo studio delle possibili patologie e cause di mortalità delle chiocciole in allevamento intensivo.
Dal 2013, in collaborazione con l’Università veterinaria di Milano, La Lumaca Madonita ha messo a disposizione la sua esperienza perché si arrivi a redigere una proposta di legge sull’elicicoltura, attualmente inesistente in Italia.
A sentire Dario, tanti sono gli sbocchi commerciali dell’allevamento di lumache. “Si pensi –afferma – ai prodotti di bellezza o a quelli terapeutici. Stiamo collaborando con l’Università di Ferrara per capire se l’elicina, la bava di lumaca, possa essere utilizzata come cellula antitumorale. Molto richiesto, inoltre, per ora solo all’estero, è il caviale di lumache. Ci siamo attrezzando per produrlo”.
La Lumaca Madonita esporta in Spagna e Francia.
Progetti di qui a cinque anni? “Vorremmo – annuncia – realizzare un punto di degustazione, una sala di formazione per nuovi allevatori. E, come le ho detto, concentrarci sulla trasformazione. Non solo. Sto pensando anche di creare un mega evento: “BABBALUCI, BLUES AND WINE”, con il mio gruppo The Crawlers Blues Band, di cui sono il bassista. Chissà.”.
Cinzia Ficco