Tre anni passano in fretta e i bambini un po’ intimoriti di tre anni fa sono diventati ragazze e ragazzi più alti, più maturi, più disinvolti, non più interessati ai giochi, ma alle relazioni, aperti al futuro e, paradossalmente, ancora un po’ intimoriti per la vita che li aspetta che vorrebbero a volte accelerare, a volte fermare.
Li incontro, ad uno ad uno, con i genitori, per consegnare il consiglio orientativo elaborato da noi insegnanti sulla base di questi tre anni di crescita insieme e mi sembra di vederli con occhi nuovi, mi sembrano più seri e più “grandi”, irrimediabilmente diversi da come erano poche ore fa in classe, e mi viene spontaneo trattarli “da grandi”, parlare con loro, del loro futuro come farei con degli adulti.
Spero che vivano questa fase delicata della scelta con serenità, che riescano a valutare le loro capacità responsabilmente, senza false illusioni, ma senza tarpare le ali ai loro sogni.
Mi auguro per loro che imparino a non rassegnarsi, a non accontentarsi, ma a puntare sempre a dare il meglio di sé e a realizzarsi come persone.