Non ero mai stato in una città abbandonata. Non avevo mai provato la sensazione di non essere in nessun luogo. Nell’assoluto silenzio, rimbombava l’ esortazione di questo cartello. Come se ci fosse stato qualcuno ad urlare e non un pezzo di carta scritto. Esprimeva tutta la rabbia di un popolo che voleva ricominciare a vivere. “Fateci riaprire”.
C’era il G8 in quei giorni e tutto il mondo parlava della ricostruzione a L’Aquila dopo il terremoto di pochi mesi prima. Molti sorrisi accoglievano le tante promesse e la speranza aveva illuminato le ombre della paura di essere abbandonati. Poi le luci si sono spente nuovamente! Ormai ci ricordiamo di questa città una volta l’anno, per commemorare i morti, per dirci che c’è ancora molto da fare. “FATECI RIAPRIRE”