Mi sembra ieri che ho scritto il post dei due anni ed un altro anno è già volato via.
L’ho riletto ora prima di iniziare e mi sono emozionata di nuovo.
Mi piace scrivere di te il giorno del tuo compleanno raccontando come sei ed i tuoi cambiamenti e vorrei che diventasse una tradizione.
Mi è piaciuto soprattutto, ieri, prendermi un po’ di tempo solo per fotografarti.


Sei cresciuto tanto dall’anno scorso, fisicamente e nelle tue abilità. Ami essere indipendente in tutto, anche quello che un bimbo della tua età non potrebbe fare. Proprio due giorni fa hai imparato a toglierti la maglietta da solo ed ora è una lotta tenerti minimamente vestito. Sei sempre nudo. Ami sentirti libero!
Ti è rimasta un’infinita dolcezza, quando mi guardi con i tuoi occhioni e la tua bocca a cuore. Quando rispondi con un “cì” al posto del “sì” con una vocina dolce dolce che uno ti mangerebbe di baci solo per quello.


Ci hai rubato il cuore.



Vai all’asilo con un entusiasmo che non ho mai visto in nessun altro bambino. Anche se ti ho svegliato 10 minuti prima ed hai ancora gli occhi semi chiusi, appena senti il rumore del pulmino ti precipiti a prendere il tuo trolley e vai verso la porta. Un piccolo ometto indipendente di 3 anni.
D’altronde l’entusiasmo ti accompagna in tutto quello che fai. Qualsiasi cosa ti viene donata, anche una matita o una piccola cosa, rimane nelle tue mani tutto il giorno e viene appoggiata accanto ai tuoi cuscini quando dormi per molto giorni.
I tuoi due cuscini non li hai ancora abbandonati. Devono esserci nel tuo letto, nel divano mentre guardi un filmino e mentre bevi il latte. Acconsenti ad averne uno anziché due solo durante i viaggi. Quanti chilometri hanno già fatto con te! Tu che sembri nato per andare a conoscere il mondo ed hai consentito a mamma e papà di ritornare alla loro passione dopo che la destabilizzazione nello spostarsi di tuo fratello li aveva fatti fermare.


Hai corso il rischio di passare questo tuo compleanno ammalato. Un grande spavento per la tua mamma che durante un risveglio notturno la scorsa settimana, ha sentito che non riuscivi più a respirare. Ho sentito in quel momento tutta la fragilità della nostra vita e tutta l’angoscia di non riuscire ad aiutarti. Proprio la tua canzone preferita ti ha aiutato a ritrovare almeno la calma nell’attesa che arrivasse papà per portarci in ospedale. Sei stato un bimbo modello per le prime 24 ore sopportando tutto quello che ti hanno fatto senza piangere. Ti tremava il labbro mentre ti facevano il prelievo, ma non hai ceduto alle lacrime. Poi però ti sei attaccato al mio collo ed ho sentito il tuo petto che sussultava contro il mio per i tuoi singhiozzi senza suono.
Abbiamo passato 48 ore senza quasi staccarci in quel letto d’ospedale, sempre mano nella mano. E mi facevi sentire continuamente che ti ero necessaria per affrontare tutto ed ho sentito ancora di più che per un figlio una madre può spostare le montagne e non sarà mai senza forze.
Poi ho chiesto che ci mandassero a casa perché eri stanco delle continue incursioni delle infermiere. Erano arrivate le lacrime e la disperazione appena entravano. Ci avevano detto che probabilmente la fase acuta doveva ancora arrivare e che saremmo forse dovuti tornare in ospedale dopo qualche giorno, ma tu il giorno dopo già saltavi felice, dormivi e mangiavi.
E così oggi potrai festeggiare a scuola con i tuoi compagni, soprattutto con Pete che nomini almeno 50 volte al giorno. Con impegno ieri mi hai voluto aiutare a preparare la torta ed hai dipinto le borsine di carta con dentro i pensierini da portare.





Che ti continuino a brillare gli occhi per qualsiasi avvenimento, piccolo o grande che sia.
Buon compleanno amore mio.






