Che le signore non disdegnino uno strip maschile, purché artistico, per carità, non è certo una novità. Anzi. La moda degli striptease maschili per lady insospettabili è stata lanciata lustri fa dai famosi “California dream men”, subito emulata da altri gruppi italiani di maschi piacenti. Adesso ci si mettono pure gli avvocati. Ohibò. Gli “azzeccagarbugli”, pardon, i principi del foro, di solito irreprensibili e agghindati con ampie toghe retrò, decidono di spogliarsi . E , questa volta,la vanità non c’entra affatto; ma, purtroppo, la motivazione principale è la profonda “crisi economica” che attanaglia la categoria ed in primis i legali più giovani , principalmente quelli appena abilitatisi.
Così parte da Foggia la provocatoria forma di protesta ideata da un giovane avvocato pugliese – Eugenio Gargiulo – di imitare la trama del film pluripremiato “Full Monty” , nel quale due disoccupati di Sheffield, si ingegnano per trovare degli espedienti per tirare avanti. Provano tra l’altro a rubare delle travi di acciaio da una acciaieria ormai chiusa. Ma quando uno dei due rischia di perdere la custodia del figlio poiché è in arretrato con le spese di mantenimento della ex moglie, pensa ad una soluzione un po’ drastica per tirarsi fuori da quel problema. Ispirato da un gruppo di spogliarellisti professionisti che si esibiscono in città, ha l’idea di dar vita ad uno spettacolo di spogliarello coinvolgendo altri disoccupati. Lo spettacolo sarà un successo.
Ispirati, pertanto, dalla storia cinematografica narrata in “Full Monty”, tre giovani avvocati foggiani, pressocchè disoccupati, capeggiati dal più famoso collega Eugenio Gargiulo, già proclamato la scorsa estate a San Benedetto del Tronto, l’avvocato più bello d’Italia 2013, hanno deciso per una notte, ovvero il giorno dedicato alla “Festa delle donne”, di metter su uno spettacolino di striptease sexy ed ironico, sul modello del “burlesque” femminile , in modo da dar forma alla protesta relativa al precariato sempre più crescente che affligge la professione di avvocato, colpendo in modo inesorabile soprattutto quella fetta di avvocatura più giovane ed appena abilitatasi.
Se per gli avvocati il reddito medio della categoria era, prima della crisi, di circa 35 mila euro l’anno, oggi si è ridotto di un terzo, o perfino della metà in alcune zone del Sud. Ed ancora, il 60% non gode del reddito necessario a far parte della cassa previdenziale: 10mila euro l’anno per accedervi. Se si considera la città di Foggia , sei avvocati su dieci, non guadagnano neppure i 1000 euro al mese per garantirsi la pensione. I clienti che si contano sulle dita di una mano, qualche problema familiare. Così un professionista rischia di trasformarsi in un povero con la cravatta!
E nasce proprio dalla potenziale paventata impossibilità di pagarsi gli oneri previdenziali obbligatori, finalizzati a garantirsi una dignitosa pensione di anzianità, l’idea di un giovane avvocato italiano, di Foggia, Eugenio Gargiulo, 43 anni, di esibirsi in uno spettacolino ironico di striptease, insieme ad altri due colleghi altrettanto giovani fascinosi, i cui proventi saranno destinati essenzialmente al pagamento dei contributi dovuti alla Cassa di previdenza forense.
L’originale provocatoria iniziativa è volta a dare una “scossa” , oltre che a “focalizzare” anche l’attenzione dei mass media e dell’opinione pubblica sulla questione della effettiva difficoltà in cui incappano attualmente migliaia di giovani e meno giovani avvocati italiani, impossibilitati , a causa della crisi economica a far fronte agli impegni onerosi richiesti dall’iscrizione obbligatoria alla Cassa previdenziale Forense, e spesso conseguentemente “costretti” dalle circostanze addirittura a dover rinunciare al titolo professionale così faticosamente conquistato.
Vedremo , dunque, se la protesta dei Full Monty all’italiana avrà quel successo mediatico auspicato e se, durante lo spettacolo, previsto per la festa della donna , i tre giovani intraprendenti avvocati saranno apprezzati anche da qualche loro “collega” donna, presente in sala per festeggiare l’evento !
Foggia, 3 febbraio 2014 Avv. Eugenio Gargiulo