Usare le carte per un'autolettura è molto intrigante, ma anche molto complesso; quella scelta intuitiva che permette di collegarsi all'altro e scegliere tra i tanti fili proposti dalla carta quello giusto per tessere la trama più aderente e più efficace deve farsi strada tra tentazioni, circuiti mentali ripetitivi e paure, per arrivare a creare nuovi disegni e nuove parole.
L'idea di questa giornata...in attesa di un po' di sole, è stata quella di fare il punto della mia situazione lavorativa, che come spesso mi succede è molto legata anche alla mia sfera emozionale e personale. Ho fatto parlare gli Arcani Maggiori e come sempre sono stati puntuali nel rispondere. Ho pescato tre carte e in successione sono uscite Il Mago...La Papessa e La Temperanza.
Mi sono ritrovata davanti al tavolo con tutto ciò che ho raccolto e accumulato fino ad ora, quante cose ho ascoltato ed imparato, quante belle persone ho incontrato e quante esperienze...un ricco potenziale per chi come me vorrebbe lavorare sempre più a contatto con gli altri. Sul tavolo ci sono anche i simboli che rappresentano i Tarocchi ed è proprio con loro che ho intrapreso un nuovo percorso. Il viso del Mago però è ancora volto verso il passato, il tavolo è ancora traballante perchè gli manca la quarta gamba...manca ancora una scelta decisa e determinata, libera da tentennamenti, consapevole di avere tutti gli strumenti, le capacità e la conoscenza necessaria.
Ed ecco spuntare la Papessa, quel giudice interiore di infantile memoria che nell'atto di proteggere e conservare trattiene, cova e non lascia schiudere l'uovo. Nella sua aspirazione alla perfezione sussurra "Sei sicura di essere pronta, di essere all'altezza? Non è meglio che aspetti ancora un po'? Sai che sei emotiva, che ti lasci coinvolgere dalle situazioni...non è meglio che ti trattieni dal metterti in gioco così?"
E nel silenzio della solitudine questa voce è così assordante che non dà voce e spazio alle conferme esterne, ai risultati ottenuti, a quella maturazione e sicurezza riscontrata in più occasioni. Poi mi cade improvvisamente lo sguardo sul libro che la Papessa trattiene tra le mani, il libro della conoscenza, aperto e saldamente posseduto , un po' inclinato verso l'esterno che chiede di essere comunicato e trasmesso. La Papessa guarda Il Mago e da una parte conferma la sua potenzialità (più mentale per Il Mago, più intuitiva per La Papessa) e dall'altra la sua difficoltà a trasformare il tutto in azione. La terza carta è La Temperanza, un'altra figura femminile che volge lo sguardo verso le due figure precedenti e chiede di trovare il modo di sbloccare la situazione miscelando i due tipi di energia, di trovare sicurezza nell'abilità del Mago e nell'autorevolezza della Papessa...rinunciando a quell'ipercriticità e richiesta di perfezione che spesso mi trattengono dal buttarmi completamente e senza riserve nelle cose. La Temperanza è anche la carta che viene detta della Cura e anche se non inteso in senso letterale i consulti di Tarocchi possono essere un modo per dare un piccolo aiuto a chi è in un momento di difficoltà e ad aiutarlo a trovare in sè ciò che lo farà stare un po' meglio. Mi piace vedere in questo una piccola conferma per il sentiero che ho iniziato a percorrere e che con La Temperanza mi vede fare i primi passi verso un nuovo lavoro e una nuova vita.