La prima. Mi fanno sorridere le facce degli sconosciuti che incontro sul marciapiede quando cammino mano nella mano con mio figlio e mio figlio dice a questi sconosciuti “ciao” oppure “buongiorno”. Più che le facce, mi fanno sorridere le voci di questi sconosciuti, il modo in cui rispondono a mio figlio che gli dice “ciao” oppure “buongiorno”, il loro modo sorpreso e imbarazzato di pronunciare a loro volta “ciao” oppure “buongiorno” in risposta a mio figlio, che per quanto li riguarda è niente più che un bimbo sconosciuto che prova a mettere in pratica i primi rudimenti della buona educazione che suo padre e sua madre stanno cercando di imbeccargli.
La seconda. Ieri sera in televisione ho visto un documentario disgustoso su della gente appassionata di modificazioni corporali, vale a dire su della gente che si è fatta, per esempio, dividere in due la lingua in modo da avere la lingua biforcuta come i rettili, oppure gente che si è fatta impiantare in un braccio delle palline sottopelle, in modo che il braccio assomigli a una specie di schiena inarcata da cui sporge il rosario delle vertebre. Ieri sera ho dovuto guardare questa cosa perché sul mio televisore la metà utile dei canali era fuori uso, e il tecnico che abbiamo chiamato ci ha detto che per riparare questa metà utile dei canali ci vogliono cinquantasei euro e non sono tempi da spendere cinquantasei euro, perciò nelle prossime sere dovrò abituarmi a guardare in televisione documentari sempre più disgustosi, oppure mangiarmi un gelato fissando la parete, oppure farmi una passeggiata, oppure andare a letto presto.
La terza. Sulla buganvillea in balcone sono spuntati due fiori rosa che nei giorni di pioggia luccicano come i peduncoli di una stella marina.