Si chiamano Patacche ma sono tutt’altro che oggetti senza valore. Dietro questa parola usata per indicare la figura femminile e più banalmente le monete “farlocche” si nasconde il progetto di tre donne colte e ironiche. Sono due architetti e un’illustratrice che hanno realizzato la loro linea di anelli, in vetro di Murano: il simbolo stesso della fedeltà si propone in una veste più sbarazzina e piena di personalità. Tutto nel segno del made in Italy.
Ogni patacca ha la sua storia, si caratterizza per forma, colore, nome scientifico in latino e soprannome: uccelli, elefanti, ippopotami, maiali e rane alcuni dei soggetti rappresentati. Ogni anello, realizzato tra un maestro vetraio in tre formati per calzare ogni mano, ha la sua casetta-nido.
C’è la versione da mignolo, i Marmelìn per il dito più autonomo ed eccentrico della mano. Non semplici anelli ma animali da compagnia a cui affezionarsi e da portare sempre con sé.
Ogni patacca è un pezzo unico con due particolarità: il muso della patacca è sempre rivolto verso gli occhi della persona che indossa l’anello; se posate la Patacca, si girerà a pancia in su come un cane che si voglia far accarezzare. Più affezionate di così.
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