L’imprenditore Andrea Calevo, rapito il 16 dicembre a Lerici, e liberato da carabinieri e polizia, era tenuto nascosto in catene nel sottoscala di una villetta di Sarzana.
Tre persone sono state arrestate: un pregiudicato di 70 anni, Pierluigi Destri, imprenditore edile di Sarzana, il nipote Davide Bondani di 23 anni, e un albanese di 20 anni, Vila Fabjion, tutti di Sarzana.
Gli inquirenti sono però convinti che alla banda fossero affiliati almeno altre due o tre malviventi.
Il primo contatto dei rapitori con la famiglia Calevo era avvenuto un giorno dopo il sequestro, da una cabina telefonica a Pisa. Qualche giorno dopo era stata recapitata alla madre di Andrea Calevo una lettera spedita presumibilmente un paio di giorni prima, forse da Alessandria, in cui si chiedevano otto milioni di euro di riscatto.
Proprio dalla telefonata gli inquirenti hanno cominciato le intercettazioni e la conferma di dove fosse sequestrato l’imprenditore è venuta da una telefonata dove, i due che erano rimasti nella casa, ordinano una sola pizza che verrà loro consegnata poco più tardi. A quel punto gli investigatori hanno capito che quella pizza era stata ordinata non tanto per gli abitanti della villetta, che erano due, ma per l’ostaggio che presumibilmente era nascosto nella stessa villetta dove abita Pierlugi Destri.
Il procuratore capo di Genova, Michele di Lecce, ha precisato che non e’ stato pagato alcun riscatto.