Se è vero, come diceva Kant, che gli oggetti artistici forniscono essenzialmente un’esperienza immaginativa sia per i produttori che per i fruitori, allora posso dire – da fruitore – che “Sforbiciate” assolve pienamente al suo compito di oggetto artistico.
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“Sforbiciate. Storie di pallone ma anche no” (Piano B edizioni, 2012), il libro che, in questo boom di letteratura calcistica spesso mediocre [...], stavamo aspettando con ansia e che, almeno per me, consacra il suo autore come l’Osvaldo Soriano italiano (e ho detto tutto).
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Tutti i tentativi di scrivere di calcio con lo scopo di aprire un mondo, un altro mondo, impallidiscono di fronte a questo libro.
Queste tre frasi qua, che quando le ho lette ho avuto un singulto, le ha scritte el señor Dionigi - al secolo Federico Mastrolilli - in una stratorecènzia a Sforbiciate apparsa sull'iperbolidoso blog Lacrime di Borghetti. E io, oggi che l'ho letta per la prima volta, sono molto felice, e molto onorato, commosso di quella commozione gioiosa che son slacrimuzzoni di borghetti, savasandì.E anche un po' in imbarazzo, ecco.