I giorni 16 e 17 di giugno si terrà, infatti, la tradizionale fiera del bestiame nella quale, in realtà, non si trovano solo animali ma ogni tipo di mercanzia, dai monili ai dolciumi ai giocattoli.
Il 18 è il giorno dedicato al santo, uno dei due dell?anno, la festa viene ?ripetuta? il 21 agosto e nei due giorni precedenti si ripete anche la fiera.
Sono previsti diversi eventi, oltre ai riti religiosi ed alla spettacolare processione, come giochi di società, concerti, sfilate della banda e fuochi d?artificio.
Diverse sono le ipotesi sul nome Cesarò, alcune lo collegano all?arabo Kasr (castello), altri dal latino Castrum, altri ancora da Cesare, il nome di una cittadina menzionata in antichi documenti, un?altra ipotesi lo ricollega al termine Cesarium, infine l?ultima ipotesi lo ricollega al greco kerasos (ciliegia) per la diffusione che l?albero doveva avere nel territorio.
Cesarò è grossomodo equidistante da
Catania ed Enna ed è semplice da raggiungere in auto sia da Catania,
sia da Palermo sia da Messina, è inoltre collegata con autobus di
linea con Catania e Messina. Offre diverse strutture ricettive come
alberghi, agriturismi e B&B per le vacanze Sicilia.
La località è rinomata per
l?allevamento del suino nero dei Nebrodi e per le ricette che ne
utilizzano le pregiate carni o le trasformano in salumi.
Cesarò è un comune che è in grado di dare molto al visitatore. Definita la ?Porta dei Nebrodi?, agli amanti della Natura offre escursioni e visite di nel Parco dei Nebrodi, ne occupa circa un ottavo, e possiede un rifugio all?interno dello stesso. Il Parco dei Nebrodi è un tesoro dal punto di vista della flora e della ricca variegata fauna. È consigliata a tutti la visita alla Riserva Naturale del Monte Soro per lo splendido paesaggio che domina e per poter ammirare uno dei più grandi alberi d?Italia, l?Acero montano, alto ben 22 metri.
Sebbene sia la natura a farla da padrona incontrastata, Cesarò offre anche interessanti argomenti dal punto di vista artistico. Da visitare sono:
La Chiesa Madre dedicata all?Assunta (XVIII sec. su un impianto precedente) custodisce un Crocifisso dipinto su tavola attribuito alla scuola di Giotto, un trittico ligneo riconducibile a Filippo Quattrocchi (XVIII sec.) e preziose tele;
La Chiesa di S. Calogero (XVIII sec.) con la statua lignea del santo ed una parte dell?antica cripta.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie che custodisce un cinquecentesco crocifisso ligneo;
La Chiesa di S. Antonio;
La Chiesa di S. Caterina;
Le rovine del Castello ducale col suo elegante portale tardomanieristico;
Il Museo della Conoscenza delle Tradizioni dei Nebrodi, ospitato nell?antico Palazzo Zito, che conserva antichi strumenti di lavoro;
Museo della gente di Cesarò.