Nel lanciare questo blog, scrissi
La [mia]speranza è di [parlare di traduzione] tanto con colleghi e addetti ai lavori quanto con lettori e semplici curiosi. Con i colleghi mi piacerebbe conversare, andando al di là delle questioni meramente tecniche ma senza neanche perdersi troppo nelle teorie.
So di essere un bravo traduttore, ma di certo non sono uno studioso, un accademico – quantomeno, non ancora. Di conseguenza, non avrei mai immaginato che un personaggio del calibro di Chris Andrews, un eccellente traduttore, poeta e accademico, potesse leggere questo blog e invitarmi come relatore al Simposio sulla traduzione letteraria organizzato dal Writing and Society Research Group della University of Western Sydney. Eppure è successo, e sono estremamente grato a Chris Andrews, Suzanne Gapps, Ivor Indyk, Gail Jones, Nicholas Jose, Kathleen Olive, e al resto del gruppo per questa fantastica opportunità. Sono inoltre grato a tutti coloro che hanno apprezzato e commentato la mia presentazione, che mi hanno fatto scoprire qualcosa di nuovo o che semplicemente si sono fermate a chiacchierare. Sono stati tre giorni indimenticabili.
Abbiamo cominciato con una cena il 30 settembre (Giornata mondiale della traduzione) per poi tuffarci in una due giorni di discussioni. Potete trovare una descrizione delle varie presentazioni e alcune note biografiche nel programma. Vi renderete facilmente conto del perché un giovane traduttore come il vostro affezionatissimo fosse tremendamente ispirato. Le registrazioni saranno presto disponibili sul sito del Writing and Society Research Group, e di certo ve lo farò sapere su questo blog. Il materiale risulterà di grande interesse per qualsiasi traduttore, e di certo non è mancata la varietà, la pluralità di punti di vista sulla traduzione letteraria, che è stata uno degli elementi che hanno reso questo evento così speciale.
Un grazie particolare a Eric Abrahamsen, Olivia E. Sears, Esther Allen, Simon Patton, Thon-That Quynh-Du, Simon West,Meredith McKinney, Marcelo Cohen, Mridula Chakraborty, Evelyn Juers, Phillip Musgrave, Royall Tyler, Patrizia Burley-Lombardi.
Il lavoro del traduttore tende ad essere piuttosto solitario. Ritrovarsi insieme a così tante persone che condividono la mia passione per quest’arte e per tutte le sue ramificazioni è stato davvero speciale. E riuscire a parlare di traduzione senza renderla noiosa, per citare Simon Patton, è stata una gran bella sensazione.
Tuttavia vorrei anche sottolineare che uno dei tanti punti di forza del simposio è stata la fantastica atmosfera che si respirava prima e dopo le sessioni, a colazione, nelle pause, fino a sera inoltrata. In qualche modo, anche quando si cambiava argomento, stavamo comunque parlando di traduzione, o meglio, come ha detto Simon Patton, di tutte quelle cose che intersecano la traduzione. Uno scambio continuo di idee, commenti, ed esperienze. Un’esplorazione mozzafiato di un intero mondo di parole di contrabbando.
Voglio dire, discutere con Esther Allen del finto inglese di Celentano in Prisencolinensinainciusol? Non ha prezzo.
IMMAGINE: St.Jerome – Ink Drawing, by Philip Bitnar