2001: Tre mogli di Marco Risi
Un film che racconta la storia di tre donne abbandonate dai rispettivi mariti (tre impiegati di banca) che fuggono dopo aver compiuto una rapina miliardaria presso l’istituto in cui lavoravano.
Un film così leggero ed ottimista da un regista impegnato e impegnativo come Marco Risi nessuno se l’aspettava. Ha spiazzato pubblico e critica e forse per questo gli addetti ai lavori non sono stati molto generosi nel giudicarlo (1). Eppure, a mio parere, la sorpresa è piacevolissima. Tre mogli è un’opera divertente e non banale, scorrevole e lineare, godibile dall’inizio alla fine senza tempi morti e rallentamenti, benissimo fotografata e interpretata magnificamente da un trio da plauso. In controtendenza alla commedia all’italiana non vi sono grasse risate né volgarità né facile macchiettismo: un sottile umorismo, un’intelligente ironia permea il tutto e rende il lavoro inconsueto per la nostra cinematografia. Si aggiunga che nella nostra classica commedia mattatori erano gli attori maschi: qui invece il femminile prevale. Protagonista sono le donne, a loro va l’interesse della sceneggiatura e della regia (al loro punto di vista, alle loro debolezze, alle loro determinazioni, alle loro paure, alla loro forza…). Un inno alla donna che vede pochi esempi nel nostro cinema.
Dopo l’infortunio del grottesco e forse troppo innovativo L’ultimo capodanno, Marco Risi ha voltato pagina e ha inteso forse rendere omaggio al «cinema di papà», rinnovandolo e non imitandolo pediquessamente: l’operazione è perfettamente riuscita, due ore di divertimento intelligente sono assicurate allo spettatore che sta volentieri al gioco e si immerge totalmente nelle vicissitudini di tre splendidi personaggi (umanissimi e accattivanti) a cui Iaia Forte Francesca D’Aloya e la spagnola Silke danno vita con convinzione e generosità.
Un film delizioso che andrebbe recuperato e rivalutato.
p.s.
In un film del genere i ruoli maschili inevitabilmente sono in secondo piano eppure qui è doveroso sottolineare la bravura di Claudio Gregori e Beppe Fiorello nella caratterizzazione dei rispettivi personaggi.
note
(1) In controtendenza ai tiepidi giudizi della critica, Camillo De Marco ha osservato che “Marco Risi porta le tre donne ai confini del mondo e di se stesse, ma lo fa con una leggerezza che a volte incanta e a volte diverte. Con un film che risolleva per un istante la commedia italiana agli standard di una volta, la libera dalle angustie delle nostre banali realtà nazionali e la rende universale”: sottoscrivo in pieno.
sito ufficiale
trailer