Non ho tempo per scrivere post ultimamente: un corso ancora da seguire mi porterà via i pomeriggi fino a fine giugno per poi scaricarmi direttamente tra le braccia di sette esami che obbligatoriamente dovrò dare – e si ringrazia la magnifica organizzazione semestrale, per questo -, ma nonostante abbia poco tempo per leggere e quindi recensire, di questi tre libriccini dovevo proprio parlarvi. Perciò, vi lascio il post e vi auguro una giornata splendida, all’insegna del caldo che è tornato a fa capolino su quasi tutta la penisola <3"><3"><3"><3
Serie: Guarded hearts #1
Autrice: Kirsty Moseley
Editore: inedito in Italia
Anno: 2013
Pagine: 525
La vita di Annabelle Spencer è quella che tutte le ragazze sognano. Ha dei genitori fantastici, amici meravigliosi, e ovviamente un ragazzo perfetto, Jack Roberts. Tutto cambia il giorno dei suo sedicesimo compleanno quando tutto ciò che conosce crolla. I suoi sogni si trasformano in incubi quando Jack viene assassinato proprio davanti ai suoi occhi e lei viene rapita dal suo assassino, Carter Thomas, un grosso spacciatore e trafficante d’armi.
Dopo dieci mesi con Carter, viene ritrovata, ma l’esperienza l’ha totalmente cambiata. Non è più la spensierata ragazza che tutti conoscevano e amavano; ora è fredda, dura e soffre di incubi notturni. Pare che Carter abbia devastato non solo il suo corpo, ma anche il suo spirito. Ombra di quella che era una volta, il suo motto di vita adesso è: “Se non ti interessi a niente, non avrai niente da perdere”.
Carter è al momento in carcere per l’omicidio di Jack, condanna arrivata anche grazie alle dichiarazioni di Anna. Ma si sta preparando un nuovo processo perché si è scoperto che alcune prove chiave sono state manomesse. Al’insaputa di Anna, suo padre, il Senatore, riceve delle minacce di morte: a quanto pare Carter è sempre interessato ad Anna e non si fermerà di fronte a niente per riaverla.
Ashton Taylor viene ingaggiato per proteggerla. Nuovo membro qualificato della SWAT, il nuovo ragazzo prodigio dell’agenzia, è assegnato sotto copertura come ragazzo di Anna. Il suo incarico consiste nell’aiutarla al college e tenerla al sicuro fino agli otto mesi che mancano alla fine del processo.
Per tre anni è stata la ragazza distrutta e danneggiata, che rifiuta di provare una singola emozione, ma riuscirà Ashton a ricostruire la sua vita e a farle infine affrontare la perdita del suo ragazzo? Sarà l’unico a farle capire che la vita è, in realtà, degna d’essere vissuta e che non tutti gli uomini le faranno del male?
Per tutto il tempo, l’ombra del processo incombe sopra entrambi, deridendoli, ricordando loro che non è ancora finita. Dopotutto, Carter Thomas non si fermerà di fronte a niente per riunirsi con la sua “Principessa”.
Il problema di certi libri è l’aver una trama così lunga da impiegarci dieci secoli a leggerla. Non è umanamente concepibile che la si renda così lunga, perché dà fastidio. Quindi perché l’ho comprato e letto? Era gratis su Amazon, la storia sembrava poter dare quel tocco di leggerezza di cui avevo bisogno e non coinvolgere più di tanto quando già avevo la testa piena di altro. In un certo senso non mi sono sbagliata: Nothing left to lose sa essere leggero in più punti, nonostante i temi trattati, e si lascia leggere senza richiedere troppa attenzione. Però è eccessivamente pesante, al tempo stesso, di quella pesantezza inutile resa possibile da scelte narrative che non riesco a condividere, perché privilegiano un’attrazione fatale e un superamento dei problemi immediati, quasi a tempo di record, senza dar nemmeno troppa importanza alla causa che in primo luogo ha fatto avvicinare i due protagonisti. Se ne parla tanto, degli abusi subiti da Anna, specie tramite gli incubi notturni che la tengono sveglia e le fanno trovar pace soltanto accanto ad Ashton, però è come se la questione venisse affrontata lateralmente, per non approfondirla a sufficienza, di sfuggita come se fosse qualcosa di cui è obbligatorio parlare ma che non deve assumere maggior rilevanza della chimica tra i due. Tre anni passati a combattere coi propri mostri non si superano in meno di una settimana, perciò decisamente mi sembra assurdo che l’arrivo di un ragazzo possa semplicemente far risplendere il sole in una terra sconsolata, abituata alle tenebre più nere. Manca quel pizzico di verosimiglianza, unito a quella sana dose di obiettività, nel relazionarsi a tematiche non semplici, che non spinga l’acceleratore verso il voyeurismo, quel buttare nel guazzabuglio cose a caso pur di ingarbugliare una matassa che altrimenti sarebbe troppo presto districata.
Voto: <3"><3"><3"><3 <3"><3"><3"><3
Serie: Marked men #1
Autrice: Jay Crownover
Traduttrice: Cecilia Pirovano
Editore: Newton Compton
Anno: 2015
Pagine: 345
Shaw Landon è la tipica brava ragazza di buona famiglia. Sa cosa i suoi genitori si augurano per lei: voti eccellenti, un lavoro come medico, un ragazzo benestante e rispettoso che la conduca all’altare. Eppure, da sempre, Shaw è attratta da tutt’altro. Soprattutto da ciò che è l’esatto contrario di quello che dovrebbe desiderare… Rule Archer è bellissimo, fa il tatuatore, è sfacciato e arrogante, una luce negli occhi che non sembra promettere niente di buono, ma ha un sorriso capace di sciogliere un iceberg. E soprattutto è abituato a prendersi ciò che vuole. Ogni sera si porta a letto una ragazza diversa, salvo poi non ricordarne neppure il nome il mattino successivo. Rule sa bene che la bella Shaw è rigorosamente off limits, ma sembra diversa da tutte le altre ed è così difficile rinunciare anche solo ad assaggiare quell’invitante frutto proibito…
A me le storie in cui lui è bello e dannato, suscettibile e pronto a menare le mani, mentre lei è la classica ragazza indifesa e bellissima senza saperlo che pende dalle sue labbra, non piacciono nemmeno un po’. Le trovo fastidiose, così trasbordanti di cliché da non saperli quantificare. Eppure, nonostante sia riuscita a trovarli anche qui, non mi hanno irritata come previsto; anzi, dai personaggi stereotipati che sono, sia Rule che, in un certo senso, Shaw, sanno elevarsi, giocare come in tanti altri new adult non si riesce a fare e regalare spensieratezza e fascino a una trama che sembrava dover rimanere piatta in partenza. Non c’è grande innovazione, sia chiaro, e talvolta alcune situazioni potevano benissimo essere omesse perché rischiano di far cadere, appunto, nel luogo comune, ma c’è qualcosa che impedisce di vedere questo romanzo come l’ennesimo identico a tutti gli altri. Non so precisare cosa, ma probabilmente ha a che vedere col riuscire, da parte dell’autrice, a modellare un personaggio maschile che, nonostante i tratti da cavernicolo e maschio alpha, è dotato di una personalità ben più approfondita, che non viene solo detta pur di donargli un lato dolce e indifeso che giustifichi i suoi comportamenti all’apparenza scriteriati, ma che si percepisce costantemente e lo rende diverso dagli altri. Non un uomo che cambia radicalmente con l’arrivare dell’amore, ma un ragazzo che compie degli errori, cerca di migliorare, per sé, oltre che per chi vuole accanto, facendo i conti e forse la pace con un passato che si porta sulle spalle e mai gli ha dato tregua. Niente avviene con fretta ma piuttosto coi giusti tempi, con una narrazione che è avvincente e mai noiosa né banale: Jay Crownover, a quando il prossimo?
Voto: <3"><3"><3"><3 <3"><3"><3"><3 <3"><3"><3"><3
Autrice: Rachel K. Burke
Editore: inedito in Italia
Anno: 2014
Pagine: 225
Cosa fai quanto ti innamori del ragazzo della tua migliore amica? Questa è la domanda che la ventiseienne Justine Sterling si domanda dal giorno in cui ha incontrato David Whitman, il ragazzo della sua migliore amica Renee.
Justine è determinata a ignorare i crescenti sentimenti per l’affascinante David, finché, una notte, si ritrova a letto con l’unica persona dalla quale dovrebbe stare alla larga. Quando la storia tra Justine e David inevitabilmente viene scoperta, è costretta a riparare i danni causati all’amicizia con Renee. Nel farlo, imparerà che scegliere tra giusto e sbagliato non è sempre semplice e che, qualche volta, devi seguire il cuore per vedere dove ti conduce.
Mi aveva colpito questo libro, quando mesi fa partecipai al Book blitz, perché sembrava diverso dai soliti libri sui triangoli e ci avevo visto giusto, perché Love bites non è un libro su quello, non solo e solamente in parte, ed è molto di più una storia di amicizia e di scoperta di sé, un viaggio di riscoperta dell’amore e sulle possibilità di rimediare ai propri errori, vere e proprie guide da ascoltare anziché etichette per definire qualcuno; un new adult, insomma, che sa di romanzo di formazione, che ci mostra Justine crescere, migliorare e cadere di nuovo, per poi risorgere dalle proprie ceneri, rimettendo in discussione tutto quanto, inciampando nelle scelte più semplici e banali per poi puntare dritta verso le decisioni più dure e violente, ma necessarie per andare avanti. E non è semplice, proprio per questo, capirla: più volte sarei voluta entrare nel libro e implorarla di smetterla col masochismo, di aver coraggio e pensare, prima di ricadere di faccia in situazioni che in partenza sapeva non sarebbero finite bene; ma l’autrice trova il modo di stupire, di coinvolgere il lettore e rendere simpatico un personaggio come lei che, in varie situazioni, irrita all’inverosimile. Sembra non capire, talvolta, o accettare le conseguenze di quel che dalle sue azioni distruttive arriverà ed è frustrante leggerla in crisi, lottare con sentimenti che non dovrebbe provare, non più, dopo che chi ami ti ha distrutta senza il minimo riguardo, col senso di colpa per aver mandato in frantumi un’amicizia meravigliosa, con l’ingenuità e la caparbietà di chi ama e non conosce limiti né ragione.
Un libro, insomma, onesto, che parte come un new adult qualsiasi per poi sorprendere e scegliere la strada meno percorsa, più difficile, ma anche quella che più ha saputo farmelo apprezzare enormemente.
Voto: <3"><3"><3"><3 <3"><3"><3"><3 <3"><3"><3"><3 <3"><3"><3"><3