Sonia Lambertini
Di SONIA LAMBERTINI
***
Mi regalo uno sbrigliamento dalle cinghie
che trattengono il volo
un grandangolo, una visuale d’alto
un urlo, un po’ di amnesia
intuizione, 20 gocce di espansione
andare a capo al momento giusto
un occhio interno, scansione millimetrica dei miei guai.
Mi regalo un sorriso, li hanno uccisi tutti
e un po’ di luce, uno stradario, una legenda
dei segni che non capisco e delle parole
che battono i piedi, in fila ad aspettare
l’insegna recita: vietato l’ingresso.
***
Brindo alla contraddizione
alla scelta sbagliata, all’incoerenza
al mio sguardo smarrito
seduto al banco dell’assurdo
mentre vomiti l’ennesima lezione
di Sicurezza della Vita
e solo dio sa la paura
che mi fanno quelli come te
che non si perdono mai
tra le parole, per strada
negli occhi di un altro,
il bisturi è affilato
i tuoi morti sono nell’aula
silenziosi, io
cerco solo meraviglia.
***
Sono le 2 al Beastly Drunk
è l’ora delle parole, alcoliche
del self service chilometri zero
carne e pensieri slow food.
E’ l’ora del risveglio, dai tuoi sogni
feriti a morte dal collo di bottiglia
è una ninna nanna la tua lingua
anestesia tra le mie cosce.
È un boccone amaro l’ultimo drink
un veleno a lenta infusione
l’antidoto ipnotico che ti gira in testa
e allora balla con me
fatti due passi a Bedford Street
cantiamo l’amore, nel modo più vile che sai. *
* Il corsivo è una citazione da Io celebro me stesso. La vita quasi privata di Allen Ginsberg di Bill Morgan, Il Saggiatore, pag.56. Si tratta di un estratto dalla strofa di una canzone che gli amici di Ginsberg gli recitavano durante le loro serate.