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Tre racconti per approcciarsi a Lovecraft

Creato il 21 ottobre 2014 da Mcnab75

HP Lovecraft

Se esiste uno scrittore fondamentale per gli appassionati del fantastico, questi è Howard Phillips Lovecraft, il solitario di Providence.
Credo che sia impossibile innamorarsi di orrore, fantascienza e delle varie ibridazioni che stanno nel mezzo senza conoscere HPL e la sua vasta produzione di racconti e romanzi brevi.
Eppure è possibile che, specialmente nelle nuove generazioni di lettori, qualcuno non sia molto “pratico” di Lovecraft, o che lo conosca solo per sentito dire.
Fortunatamente esiste un vasto catalogo – digitale e cartaceo – di antologie a bassissimo prezzo, anche in italiano. Recuperando uno di questi volumi si può entrare nel mondo di HPL, familiarizzando così con le tematiche portanti della sua concezione del fantastico. Tutto il resto, saggi, opere derivative, poemi, possono semmai essere recuperati in un secondo tempo.
Se dovessi consigliare a un neofita tre opere con cui approcciarsi a Lovecraft, la mia scelta sarebbe questa.

  • La Maschera di Innsmouth (conosciuto anche come L’Ombra su Innsmouth)

(1931)

Shadows_over_innsmouth

A mio parere si tratta del racconto più significativo del Solitario di Providence, nonché di quello che introduce bene il lettore al suo ciclo sugli Dei Antichi che governavano (e governano ancora, nell’oscurità) il nostro mondo, e che calpestano da millenni prima di noi miseri esseri umani.
Ricco di pathos, vero e proprio “stampo” su cui sono nate decine di opere derivate, La Maschera di Innsmouth è un caposaldo della letteratura horror, ma è soprattutto un racconto invecchiato straordinariamente bene.
Gli orribili ibridi nascosti nel paesino costiero di Innsmouth, la loro genesi e i loro segreti sono ancora in grado di turbare e affascinare i lettori, anche quelli più smaliziati.

  • Herbert West, rianimatore

(1921-1922)

Weird_Tales_March_1942

Racconto slegato al ciclo narrativo degli Antichi, e quindi alla mitologia creata da Lovecraft, Herbert West, rianimatore, è uno splendido esempio di horror classico, ma caratterizzato di elementi di modernità. Il novello Frankenstein di quest’opera, il dottor West, assume infatti tinte meno gotiche rispetto ad altri “scienziati pazzi” del periodo, sconfinando invece nel gore e nel macabro. Non sono più magie e rituali arcani a risvegliare i morti, bensì pratiche mediche estreme e deviate.
Pochi sanno che Herbert West, rianimatore, era inizialmente concepito come un ciclo narrativo composto da sei racconti brevi, concatenati cronologicamente. La rivista Home Brew li commissiono ad HPL, che se ne occupò nel biennio 1921-22. Da tempo il racconto si trova sulle antologie in versione unificata.

  • Il Colore venuto dallo spazio

(1927)

Color

Una delle vette creative di HPL, Il Colore venuto dallo spazio racconta di una zona del New England mutata radicalmente dalla caduta di un meteorite, portatore di una creatura/sostanza luminescente aliena, in grado di cambiare persone, animali e vegetali con cui viene a contatto. La trama, riassunta in modo tanto spiccio, pare essere la medesima di molti film horror moderni. Va però ricordato che nel 1927 si trattava di qualcosa di assolutamente innovativo e geniale, un vero e proprio racconto pionieristico, non a caso copiato e omaggiato per molti decenni a venire.

Queste sono le mie tre scelte.
Voi cosa consigliate?

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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