Magazine Libri

Tre uscite targate “Fazi Editore”

Creato il 18 novembre 2015 da Evelynstorm

Ciao, oggi vi segnalo tre uscite librarie di “Fazi Editore”.
1) “Mele bianche” di Jonathan Carroll
mele-bianche-light-674x1024
Collana: Le Strade
Pagine: 378
Costo: euro 16.50
Link: http://fazieditore.it/catalogo-libri/in-evidenza/mele-bianche/

Ritorna in una nuova edizione uno dei romanzi più visionari e surreali degli ultimi anni, dove Dio è un mosaico, Caos è un tipaccio grasso che va in giro in smoking e la Morte è una lezione di vita da cui apprendere cruciali informazioni su se stessi e sul mondo. Buona lettura.

Il libro: Vincent Ettrich ha poco tempo. È morto ma è stato riportato in vita per salvare suo figlio dalle forze del caos che vogliono evitare che nasca. Perché il figlio di Vincent, ancora solamente un feto, è destinato a essere il salvatore dell’universo.
Vi sembra strano? Be’, questo è solo l’inizio: benvenuti in uno dei più affascinanti e originali romanzi degli ultimi anni, dove Dio è un mosaico, Caos è un tipaccio grasso che va in giro in smoking e la Morte è una lezione di vita da cui apprendere cruciali informazioni su se stessi e sul mondo, un mondo popolato da personaggi che toccano dritto al cuore: Vincent Ettrich è un simpatico dongiovanni che ha pochi giorni a disposizione per ricordarsi la lezione imparata nell’aldilà e tramandarla al figlio perché venga mantenuto l’ordine nell’universo; Isabelle Neukor è il grande amore di Vincent, che porta in grembo il Predestinato col quale ha imparato a comunicare nei modi più imprevedibili, e Coco è il bellissimo angelo che deve guidare Vincent in questa missione ma che finirà suo malgrado per innamorarsi di lui.
Tra curiose metafore e rivelazioni illuminanti, Mele bianche, il romanzo più apprezzato di Jonathan Carroll, alterna momenti di puro divertimento ad altri di agghiacciante terrore: un romanzo cult, che continua a essere considerato uno dei libri più originali del XXI secolo.

«C’è solo una cosa più difficile che mettere giù un romanzo di Carroll: dimenticarsene dopo aver voltato l’ultima pagina. Jonathan Carroll fa paura come Hitchcock quando non fa ridere quanto Jim Carrey». Stephen King

«Era un mucchio di tempo che aspettavo un romanzo come questo».
Niccolò Ammaniti

«Invidio chiunque non si sia ancora goduto i romanzi sensuali e inquietanti di Jonathan Carroll. Danno dipendenza. Sono dolcetti squisiti ripieni di scherzetti diabolici». The Washington Post

Jonathan Carroll Americano ma residente a Vienna, è considerato uno dei più originali e visionari scrittori viventi. I suoi fan vanno da Terry Gilliam a James Ellroy, da Jonathan Lethem a Niccolò Ammaniti, da Sting a Stephen King.

2) “I capelli di Harold Roux” di Thomas Williams

capelli-harold-roux-light-681x1024

Trad.: Giacomo Cuva, Nicola Manuppelli
Collana: Le Strade
Pagine: 478
Costo: euro 18
Link: http://fazieditore.it/catalogo-libri/in-evidenza/i-capelli-di-harold-roux/

Un’autentica scoperta.
Un romanzo straordinario e innovativo, riscattato dall’oblio. Mai pubblicato in Italia.
Vincitore nel 1975 del National Book Award (quell’anno erano finalisti scrittori del calibro di Philip Roth, Vladimir Nabokov, Toni Morrison, Donald Barthelme), I capelli di Harold Roux è un eccezionale esperimento di romanzo nel romanzo, ma soprattutto una formidabile riflessione sul potere della narrazione, su come le storie e il processo creativo con cui le raccontiamo ricostruiscono il passato e la memoria e contribuiscono a definire chi siamo.

Stephen King (da un’intervista per The Atlantic):
«Thomas Williams era uno scrittore meraviglioso. Scrisse un romanzo intitolato I capelli di Harold Roux, uno dei miei libri preferiti, su uno scrittore di nome Aaron Benham. Benham dice che quando si siede per scrivere un libro è come se si trovasse su una pianura buia con un fuocherello minuscolo. E qualcuno arriva e si avvicina al fuoco per scaldarsi. E poi arriva altra gente. E quelli sono i personaggi del tuo libro, e il fuoco è la tua ispirazione. E loro alimentano il fuoco, che si fa più grande, e alla fine si spegne perché il libro è finito. Per me è sempre stato così. Quando cominci, è molto freddo, una sfida impossibile. Ma poi magari i personaggi cominciano a prendere un po’ di vita, oppure la storia ha una svolta inaspettata… A me succede spesso perché non mi faccio scalette, ho solo un’idea vaga in mente. E quindi ho sempre la sensazione di trovare qualcosa, più che di fare qualcosa. È eccitante. È elettrizzante».

Il libro Aaron Benham insegna letteratura inglese in un’università del New England. Ha una bella casa nei sobborghi residenziali della città, una moglie e due figli che stanno diventando grandi – ed è nel pieno di una crisi di mezza età. Ha preso un anno sabbatico e sta cercando di scrivere un romanzo che non riesce a scrivere, continuamente distratto dalle persone che ama e che hanno bisogno di lui e dai ricordi che continuano ad affiorargli alla mente, dalla nostalgia, dai rimpianti.
Il suo romanzo, I capelli di Harold Roux, è «una semplice storia di seduzione, follia e omicidio», come lo definisce lui stesso. Allard, il protagonista, ha poco più di vent’anni ed è appena tornato dalla seconda guerra mondiale. Non ha dubbi sulla bestialità dell’uomo, non crede nella violenza ma è spaventato dalla gioia che a volte il pensiero della violenza gli procura. Vuole diventare uno scrittore, sogno che condivide con Harold Roux, suo compagno di università e rivale intellettuale, che ha perso i capelli durante la guerra e indossa un terribile parrucchino; entrambi corteggiano Mary, una ragazza bellissima e naive – l’innocente, onesta, dolce America, la ragazza della porta accanto –, ma Allard è anche attratto da Noemi, la sua compagna di stanza, una militante comunista di buona famiglia che, come ogni ragazza borghese, conosce il linguaggio preciso del contatto fisico. Più Aaron mescola passato e presente e il romanzo prende forma, più appaiono in controluce i suoi stessi anni al college, le sue inquietudini di allora, i ricordi di un gruppo di amici abbastanza giovani da ricordare la cacciata dal paradiso.

«Lo scrittore oscuro che sconfisse Nabokov e Roth. Adesso ritorna: leggerlo è un’occasione da non pedere». La Repubblica

«Questo romanzo è magnifico: è dolce, divertente, e sexy… Williams è un mago esperto». Newsweek

«Un risultato superbo e avvincente». Joseph Heller

«Questa è letteratura». Publishers Weekly

L’autore: Thomas Williams (1926-1990) è nato in Minnesota e ha trascorso la maggior parte della sua vita nel New Hampshire. I suoi racconti sono apparsi spesso, tra gli altri, sull’«Esquire» e sul «New Yorker» e sono stati raccolti in due volumi, il secondo dei quali, Leah, New Hampshire, pubblicato postumo. Ha inoltre scritto otto romanzi. È stato candidato per il National Book Critics Circle Award e due volte per il National Book Award, che ha vinto nel 1975. I capelli di Harold Roux è il suo primo romanzo tradotto in italiano.

Fra i suoi studenti e ammiratori si annoverano, tra gli altri, Stephen King, John Irving e Andre Dubus.

3) Gli anni della leggerezza – La saga dei Cazalet
di Elizabeth Jane Howard.

anni-leggerezza_cazalet1-light-673x1024

Trad.: Manuela Francescon
Collana: Le Strade
Pagine: 606
Costo: euro 18.50
Link: http://fazieditore.it/catalogo-libri/in-evidenza/gli-anni-della-leggerezza/

Dopo la fortunata pubblicazione de Il lungo sguardo, proseguiamo con l’opera di Elizabeth Jane Howard proponendo il suo maggior successo: un romanzo raffinato ed emozionante che racconta le vicende della famiglia Cazalet alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale; una saga appassionante in cui le vite private dei protagonisti s’intrecciano con il destino di un paese sull’orlo di una crisi epocale.
L’opera in Inghilterra ha venduto oltre un milione di copie, mentre la BBC ne ha tratto un’apprezzata serie televisiva.
Il talento di Elizabeth Jane Howard, adorata matrigna di Martin Amis, è stato fin troppo a lungo oscurato dalla sua rara bellezza e dal suo anticonformismo. Oggi l’autrice viene finalmente riscoperta come una voce raffinata e rivoluzionaria, come una delle più importanti scrittrici del xx secolo.

Il libro: È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare. Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoë, un’attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali.
Ma c’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal continente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la seconda guerra mondiale è alle porte.
La prosa sapiente di Elizabeth Jane Howard, il suo sguardo acuto e la sua ironia tagliente ci accompagnano in queste pagine mano nella mano, fino alla fine di questo primo libro della saga dei Cazalet, lasciandoci con la voglia di andare avanti.

«Era un’istintiva, con un occhio metaforico insolito e un orecchio fidato per una prosa veloce e ritmata. È stata la scrittrice più interessante della sua generazione. Ed è grazie a lei se sono uno scrittore» Martin Amis

«È una scrittrice che dimostra attraverso il proprio lavoro a cosa serve un romanzo… ci aiuta a fare quello che è necessario: aprire occhi e cuore» Hilary Mantel

«La sua scrittura è brillante. Ti fa ridere, a volte ti sciocca, e spesso ti fa piangere» Rosamunde Pilcher

Le prime reazioni della stampa:

«Una saga familiare doc, un puzzle appassionante»
Irene Bignardi, Vanity Fair

«Eccellente qualità, un libro di straordinaria piacevolezza»
Mario Fortunato, l’Espresso

«Un romanzo affascinante che cattura il lettore»
Elisabetta Rasy, Il Sole 24 Ore

«Una lettura emozionante sia della Storia che delle storie»
Irene Bignardi, la Repubblica

Elizabeth Jane Howard (1923-2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite dal padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo, con un milione di copie vendute. Nel 2014 Fazi Editore ha pubblicato il suo romanzo Il lungo sguardo. Di prossima pubblicazione anche gli altri quattro volumi della saga dei Cazalet.

Su Il lungo sguardo è stato scritto:

«Con distacco glaciale, esattezza botanica e acuminata capacità di penetrazione psicologica, Howard racconta i cambiamenti della società e di una persona nel tempo». Melania Mazzucco, la Repubblica

«Possiede la rara dote dell’eleganza della verità». Livia Manera, La Lettura – Corriere della Sera

«Una splendida fotografia della borghesia inglese nell’immediato secondo dopoguerra, delle sue illusorie certezze e delle sue feroci convenzioni». Paolo Bertinetti, Ttl – Stampa

«La voce potente e sicura di chi conosce molto bene la letteratura e le sue conseguenze». Elena Stancanelli, D di Repubblica

«Un romanzo indimenticabile». Silvia Pingitore, il Venerdì di Repubblica



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :