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Tre volte all'inferno di Cristian Borghetti (Perdisa Pop). Intervento di Nunzio Festa
Creato il 19 ottobre 2011 da StefanodonnoQuando abbiamo scelto di leggere“Tre volte all'inferno”, ovviamente, già avevamo, tranquillamente superato ilpregiudizio del genere; nel senso che, precisiamo, i romanzi dichiarati edichiaratamente presentati e/o proposti come gialli noir ecc. è difficileprenderli sul serio: specie se a firmarli sono autrici e autori d'Italia.Specialmente se, poi, dello scrittore, permetteteci persino questo, nullasappiamo. Ma Tre volte all'inferno del quasi esordiente Cristian Borghetti c'hasconvolti. Dunque il libro, che contiene non racconti, ma addirittura tre(brevi) romanzi – del gotico più gotico – ha rotto argini per prendersiattenzioni alla grande. Per esempio il primo racconto fa vedere questa terraamena e praticamente lucubre di Bosco Oscuro, terra del dominatore AsmodeoColonna, verso l'ultimo pezzettino d'Ottocento che si possa immaginare, cheviene visitata accanitamente da una furia omicida non umana. E che ilcolonnello Flauros Ferramano, valoroso soldato e nemico giurato del nobile, èchiamato a rintracciare coi suoi uomini più duri. La lunga serie di colpi discena è sempre detta da una voce narrante, apparentemente esterna alle scene epersino in grado di dare più di qualche giudizio sulle questioni, si paleseràsolamente alla fine del filare della trama. La lingua di Borghetti, autore cheAlan D. Altieri raccomanda con devozione paterna, costruisce uno stile che è lacifra in più dei fatti, comunque pure loro molto ben calibrati e soprattuttodevastanti in quanto a originalità, materia della quale questi fatti sono pieni– e non era semplice. Quindi, nuovamente, Perdisa pesca molto bene. Senzaremore possiamo inoltre aggiungere che uno scrittore, tra l'altro giovane, comeCristian Borghetti è destinato a passare a una delle major dell'editoria. Noi, moltopiù umilmente, dopo aver letto questa interessante opera, che per dirneun'altra riesce a re-inventare la figura di Medusa, attendiamo la prossimaprova di Borghetti. Che c'auguriamo sia persino più soddisfacente. CristinaBorghetti, con questi suoi giri all'inferno, con questi viaggi diretti allefiamme dell'Inferno, lascia un biglietto da visita che conserviamo.
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