Magazine Cinema

Trecento!

Creato il 18 marzo 2015 da Theobsidianmirror
Trecento!No, tranquilli, non è la recensione del celebre film di Zack Snyder quella che vi subirete oggi. The Obsidian Mirror giunge oggi al suo trecentesimo post e, come da tradizione, ecco arrivare puntuale come il canone RAI la solita manfrina auto celebrativa. Preferivate Zack Snyder? Vi capisco…. Da che parte comincio? Potrei cominciare dall’inizio, citando quel primo post, timidamente scritto in un lontano e piovoso pomeriggio di aprile, che non sono nemmeno sicuro che fosse pomeriggio e nemmeno che fosse piovoso, ma mi piace pensare che lo fosse e lo ripeto tutte le volte. Dite che è meglio stringere i tempi ed evitare di raccontare tutto ma proprio tutto? Va bene, come volete. Farò tutto il possibile per non annoiarvi, ma tenete presente che sarà impresa ardua perché quando il sottoscritto si ferma a guardare indietro, beh, di solito sa essere addirittura mortale. A beneficio di chi mi segue da poco, inizio col dire che la pratica di festeggiare il post con il “doppio zero” è una scelta che ho sempre preferito a quella classica del “bloggheanno” (o “compleblog” che dir si voglia): celebrare un centenario per me significa mettere in archivio un risultato effettivamente raggiunto, quello della scrittura, risultato che prescinde dalla variabile tempo, visto che ai compleanni ci si arriva sempre e comunque, anche scrivendo pigramente un misero post al mese (cosa che per esempio succede sul mio blog pseudo-gemello che voi tutti, mi auguro, conoscete bene). Detto questo vediamo subito cosa è stato fatto di buono e di sbagliato in questi ultimi cento post. A livello personale non molto è cambiato rispetto a quanto scrissi nella mia duecentesima uscita. Già allora scrissi che nel blog avevo trovato la mia giusta dimensione e che mi divertivo a sguazzarci dentro. È ancora così, fortunatamente. Oggi come allora il blog è un cantuccio che mi permette di distrarmi dalle quotidiane incombenze, da quei meccanismi di cui a volte mi sento prigioniero.Sono una persona diversa da quella che scrisse il primo post, diversa anche da quella che scrisse il centesimo, ma ritengo che colui che scrisse il duecentesimo mi somigli ancora in gran parte. Evidentemente ho trovato la quadra e di ciò non posso che ritenermi soddisfatto. È vero anche che bisognerebbe migliorarsi sempre, ma è anche vero che questo blogger non ha ambizioni da “influencer”. Semplicemente mi diverto a fare quello che faccio e sono felice (e a volte, lo ammetto, anche sorpreso) di vedere da parte vostra, amici miei, così tanto affetto e partecipazione. Alcune delle persone che passano di qui sono arrivate di recente, altre resistono da anni, altre ancora si sono perse per strada (o forse hanno scelto di rientrare a far parte nella maggioranza silenziosa). Funziona così nella vita, perché non dovrebbe funzionare allo stesso modo anche in un blog? Chi si è perso per strada anni fa troverebbe, casomai tornasse, una persona diversa. Questo bel giocattolo mi ha insegnato indubbiamente tanto e in un certo senso è cresciuto con me. Oggi, rispetto al 2011, è cambiato il mio modo di osservare le cose e di apprezzarle. Oggi cerco di usare un metodo più analitico, cerco di superare la superficie delle cose, anche se non sempre ci riesco. È cambiato il mio modo di scrivere e questo è indiscutibile (basterebbe prendere a caso uno dei miei primissimi post per accorgersi di quanta strada è stata percorsa). È molto diverso anche l’impegno con il quale mi dedico alla scrittura: la stesura degli articoli rispetto al passato è molto più lenta e articolata, e solo una minima parte di quello che scrivo finisce per diventare un post, perché sempre più spesso mi capita di non essere soddisfatto del risultato e allora piuttosto che pubblicare lascio i miei scritti da parte a “maturare” in attesa di tempi migliori.
In quest’ultimo centenario sono usciti sul blog articoli che mai sarei stato in grado di scrivere allora e, se me lo permettete, tra questi vorrei citarne alcuni, quelli che più mi hanno dato soddisfazione. Il primo post in ordine cronologico che vorrei ricordare è il numero 203, il cui titolo dice già tutto. “L’altro Obsidian Mirror” nacque dalla scoperta dell'esistenza di un romanzo fantasy che, per un'incredibile coincidenza, riprendeva lo stesso titolo di questo blog. Potevo forse ignorarlo? Certo che no, e così mi affrettai a mandare un messaggio all’autrice (che era Catherine Fisher, mica una qualsiasi) per capire qualcosa di più su questo curioso caso di omonimia. Ne risultò un’appassionante intervista (post numero 204) che ancora oggi è un po’ il mio fiore all’occhiello. Ad aprile lo scorso anno fu la volta di uno dei progetti più faticosi di sempre: lo speciale sulla saga horror Phantasm di Don Coscarelli (post numero 219 e seguenti), un’impresa che sono riuscito a portare a termine anche grazie a una buona dose di fortuna (visto che scrivevo praticamente in diretta) e che, mesi dopo, sarebbe stata ripubblicata integralmente sulla rivista Terre di Confine (il banner è ancora qui a lato). La serie di post sul Totoro di Hayao Miyazaki e sulle sue origini oscure (post numero 254 e seguenti) fu un altro lavoro complicatissimo, risultato di settimane di ricerche che, guardando oggi il risultato, non sono andate sprecate. Altro lavoro faticosissimo fu quello sui gemelli Witkin, l’uno fotografo, l’altro pittore (post numero 268 e seguenti), così come sfiancante è stato il recente speciale su Gabrinski (post numero 289 e seguenti). In ultimo come non citare nuovamente il lavoro su Carcosa e il Re in Giallo (aka Yellow Mythos) che, nel corso dell’ultimo anno abbondante, si è visto arricchire di numerosi nuovi tasselli… 
Ma per tirare davvero tutte le somme di questo più centenario occorrerebbe, ahimè, mettere un po’ mano alle statistiche. «Ecco», qualcuno di voi starà pensando, «che inizia a scartavetrarci i maroni con le statistiche». Non scappate, vi prego. Quest'anno non vi propinerò nemmeno una statistica. Solo a pensarci mi viene già mal di testa. Dirò solo che anche questa terza “centuria”, come le precedenti. è stata un successo su tutti i fronti e di questo non posso che ringraziare voi, cari lettori, commentatori e visitatori. Siete voi la vera linfa del blog e, se non vi cito uno per uno, è solo per questioni di spazio. Ma più di tutti permettetemi di ringraziare ancora una volta Simona, mia compagna di vita, senza la quale questo blog probabilmente non esisterebbe. La ringrazio per avermi sopportato in quelle sere dove lo scrivere catalizzava tutta la mia attenzione. La ringrazio per avermi dato una mano nei momenti di scarsa creatività, editando, spesso rivoluzionando i miei testi e, nei momenti di crisi più nera, prendendo in mano drasticamente le redini del blog (pur continuando a rimanere nell’ombra). “Dotata animi mulier virum regit!” dicevano i latini. È proprio vero. 
Cosa cambierà da qui al quattrocentesimo post? Non lo so ancora. Posso solo dire con certezza cosa NON cambierà, va a dire l’impegno e il tentativo di offrire sempre contenuti originali. Se ci sarò riuscito o se avrò fallito me lo direte voi. Cosa accadrà invece nelle prossime settimane sul blog? Con il mese di aprile si alzerà il sipario su un nuovo monumentale progetto che monopolizzerà questo spazio web per un mese intero. Come è già stato l’anno scorso con lo Speciale Phantasm, anche quest’anno dedicheremo il mese ove ricade il quarto compleanno del blog ad uno speciale. Ci sarà anche un header dedicato che metterò qua in cima al posto di quello storico, un header che è già pronto e che andrà live alla mezzanotte e un minuto del primo di aprile assieme al primo post della serie. Volete sapere di cosa si tratta? Dovrete avere ancora un po’ di pazienza… in fondo manca davvero pochissimo.
Trecento!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines