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Tremante, tremate, le schiave son tornate!

Da Trentinowine

RU-486

di Giuliano Fago Golfarelli – Da questo blog da mesi e forse ora da anni chiediamo notizie di vini autoctoni (o quasi) come la “Schiava Gentile” e il/la “Nosiola”.

La bella notizia ci giunge da La-Vis, cantina che qualche volta abbiamo commentato, forse criticato mai disprezzato proprio per la cultura e tradizione che ha.

Ecco quanto detto alla stampa locale da Matteo Paolazzi, presidente della cantina:

«Abbiamo chiesto la sottozona Valle di Cembra come Cantina Lavis – dice il presidente Paolazzi – in quanto vorremmo che i vini di questa valle potessero fregiarsi della loro zona, e in questa ottica prevediamo di valorizzare oltre ai classici Muller Thurgau e Pinot Nero, anche la Schiava, vitigno storico della valle. Il problema della sottozona è già stato affrontato all’interno del Consorzio Vini dalla Commissione Tutela e sarà approfondito dopo la vendemmia. Il nostro obiettivo, afferma il presidente, è quello di arrivare a un “Trentino Superiore Cembra” marchio del quale potranno fregiarsi tutti i vini di qualità superiore, oltre il Muller Thurgau e il Pinot Nero, anche la Schiava per la quale puntiamo con il nostro progetto ad avere una gamma completa di prodotti. Per noi è molto importante – prosegue Paolazzi – sviluppare questo prodotto come prodotto di nicchia supportato oltre che da un preciso disciplinare anche da un’attenta azione di marketing che porti alla valorizzazione di questo vino che deve trovare il suo spazio fra gli autoctoni essendo stato il vino della Valle di Cembra dov’è ancora presente seppur in piccole quantità. Commercialmente è un vino che ha il suo mercato, ha il suo fascino come vino fresco, leggero di bassa gradazione alcoolica, un prodotto che può piacere ai giovani. Per questo la nostra Cantina vuole valorizzarlo sia puntando sulla qualità che su un’adeguata remunerazione»

Francamente, a parte questo marketing un po’ soffuso che mi confonde dato che mio nonno autoctono/territoriale beveva la “sciavetta” della Vallagarina, ecco un passo avanti e non indietro come risultiamo invece nelle guide del “Gambero Rosso”.

Onore anche all’ assessore Mellarini (spesso citato qui) che ha sottolineato la decisione quasi così: “Tutte le iniziative che vanno nella direzione della valorizzazione dei nostri vini legate al territorio, sono benvenute e vanno incoraggiate se puntano ad un salto sul fronte della qualità. Evidentemente se la Lavis ripropone questo vino che è stato, fino all’avvento del Muller Thurgau, il vino quasi principale della valle di Cembra, avrà fatto i suoi conti anche dal punto di vista commerciale. Mi pare che i vini rosati, leggeri, con un forte legame al territorio dove sono prodotti, stanno diventando di moda, per cui bene fanno coloro che vogliono cogliere questa opportunità”.

A parte questi discorsini di prammatica, molto simili a quelli da valliggian-cimiteriali, forse qualcosa si muove, anche se un po’ tardi però sempre ricordando Mueller, Pinot, Chardonnay ecc., carte un tempo vincenti ma giocate maluccio nel tempo.

Finalmente le Schiave son tornate : tremiamo – comprate – dai winebar ai supermercati!

Giuliano Fago Golfarelli

PS : un dubbio – che qualcuno ci legga e ci ascolti ??!

Ai bevitori raffinati di tutto il Mondo, l’ardua Sentenza.


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