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Tremila forconi, per il momento, posson bastare!

Creato il 19 dicembre 2013 da Freeskipper

freeskipper-3000forconiAppena tremila forconi a Piazza del Popolo!? Sono troppo pochi? Sono un’enormità per chi non dispone di televisioni, giornali, apparati di partito, organizzazioni sindacali oppure di uno spazio web ricco, famoso e strapubblicizzato! Tremila forconi sono comunque un ottimo risultato, una “moltitudine” se rapportata al menefreghismo nazionale, al disamore popolare per la cosa pubblica e la vita politica.

Tremila forconi che scendono in strada senza un vero capo, senza un’organizzazione alle spalle e molto probabilmente senza un programma se non quello di “mandarli tutti a casa!” sono comunque tanti e mettono paura al “Sistema” che non sa come gestirli se non gufando che il tutto si sgonfi come una bolla di sapone. Ma se la gente con la rabbia in corpo non mollerà la presa, non si rinchiuderà nel proprio orticello, ma continuerà a scendere in piazza a manifestare pacificamente, ma con determinazione e sempre più numerosa, il proprio dissenso, ci sarà pure “un qualcuno” che prima o poi ne assumerà il comando e la trascinerà alla riconquista della res pubblica.

Certo sarà un’impresa ardua “resistere”, dal momento che il tricolore non suscita più le stesse emozioni che scorrevano nelle vene dei nostri padri costituenti: oggi il motore di tutto è soltanto il soldo.

Tuttavia c’è ancora chi non si piega, chi non si arrende, chi non molla e continua a battersi e a lottare per un mondo migliore. Scende in piazza pacificamente a manifestare il proprio dissenso nei confronti di “chi comanda” e di “chi decide” delle sorti di un intero Paese: “datemi un forcone e vi solleverò le chiappe da quelle maledette poltrone sulle quali siete incollati!”. Questo è il disperato grido dei contestatori. Gente normale, gente comune che solitamente non ha voce, ma che è terribilmente esasperata nel dover subire passivamente l’arroganza, e lo strapotere di una classe dirigente che fino ad oggi non ha saputo fare altro che ingrassare il proprio portafoglio fregandosene di tutto il resto.

E così la protesta monta, dilaga, cresce: gli italiani di tutte le estrazioni sociali - piccolissimi imprenditori, contadini, operai, impiegati, pensionati, studenti, disoccupati, sfrattati e indigenti - non sono più disposti a subire le continue vessazioni da parte di una casta ladrona come o più di prima, ma serva fedele e schiava ubbidiente agli ordini della Troika, che ha svenduto all’Europa dei mercati la sua gente! L’Italia onesta e per bene non ne può più di questa classe dirigente che ha distrutto il ceto medio, impoverito un intero popolo massacrandolo di tasse ed espropriandolo della sovranità nazionale!

I forconi sono il simbolo del malessere diffuso e del disagio sociale, la rabbia nei confronti di chi non è più in grado di assicurare un presente dignitoso, un futuro migliore e che sta sperperando quel poco di buono che nel passato era costato a tutti noi lacrime e sangue!

E come la storia insegna, i movimenti spontanei nati dall’esasperazione della gente qualunque sono destinati a crescere. Le masse imbufalite, prima o poi, si lasciano sempre sedurre da un leader – ce n’è sempre uno pronto a cavalcare la collera dei disperati – e allora si salvi chi può, perché le masse inferocite, ma guidate, sanno dove andare e come fiumi in piena travolgono tutto e tutti!


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