Ci sono un paio di notiziole, anzi tre, che apparentemente c’entrano poco con il vino ma molto con il Trentino. Un Trentino ubriaco, non perchè beve troppo (magari), ma perchè offre di sé l’immagine di una terra senza bussola, disorientata, traballante. Come un ubriaco, appunto.
Disneyland 1 – Oggi in un minuscolo borgo del Trentino meridionale, Castellano, si ri-fonda (?) la compagnia degli Schützen (per chi non è addentro a queste faccende, qui il link). Qualcosa che assomiglia ad una kermesse adatta ai tempi della pre quaresima, trovata estiva da parco dei divertimenti per turisti in cerca di emozioni piumate. Fosse solo questo, ci si potrebbe anche passare sopra. Ma operazioni come queste dissimulano malamente obiettivi elettoralistici e strumentalizzazioni politiche. Un disegno di omologazione forzata e artificiosa a modelli culturali e sociologici che non appartengono al Trentino. Almeno non a quello meridionale. Chi c’è dietro a questa roba qui? Chi è il grande – piccolo vecchio che manovra queste operazioni? Il sospetto che a tirare i fili sia qualche assessorato provinciale, è tutt’altro che inverosimile. Basta leggere qui. Ma possibile che nessuno dica qualcosa. Non qualcosa di sinistra. Ma qualcosa che assomigli ad un BASTA! Dov’è il Pd trentino? Dove sono gli intellettuali trentini? Perché il progressista Dellai tace e tacendo consegna l’immagine del Trentino agli stregoni della nostralgia e della strumentalizzazione ideologica?
Disneyland 2 - Continua inesorabile e instancabile la guerra della Lega Nord contro l’orso trentino-sloveno. Ieri l’onorevole deputato Maurizio Fugatti ha consegnato agli annali del giornalismo una nota stampa in cui si dice preoccupato per le possibili ricadute negative che l’orso Yoghi avrebbe procurato al turismo del Monte Baldo: “…non ci stupiremmo se ci fosse stato un calo o qualche disdetta di prenotazione da parte di turisti che sono venuti a conoscenza dalla stampa della presenza dell’orso sul Baldo.Conseguentemente prima di festeggiare i vantaggi turistici dell’orso, andremmo con i piedi di piombo, anche perché non ci pare che nelle altre valli del Trentino la presenza del plantigrado abbia fatto decollare il turismo”. Beato lui, o povero lui, che la pensa così. L’ossessione leghista per l’orso, come molte altre poco edificanti faccende che riguardano il Carroccio, nasce da un’analisi sbagliata della realtà. Perché la realtà, purtroppo, è un altra: i turisti corrono in Trentino, perché sedotti dalla fantasia di un incontro ravvicinato con Yoghi e Bubù. E il marketing promozionistico di via Romagnosi sta usando questi animali come gli attori involontari e mercificati per la volgare sceneggiatura di una sgradevole Yellowstone alpina. Animalisti e gente di buon senso, dove siete?
Disneyland 3 – Qualche giorno fa Lega Ambiente ha asseganto una meritatissima Bandiera Nera dei pirati a Folgaria. Lo scorso inverno fu decisamente avaro e i dirigenti della locale società funiviaria pensarono bene di innevare le piste sciistiche usando l’elicottero per spargere neve artificiale in quota. Per fortuna la bandiera dei pirati è arrivata immancabile e puntuale. Non poteva essere diversamente. La notizia del trofeo da pirati, tuttavia, non impensierisce il sindaco del paese. Che, al quotidiano L’Adige, ha candidamente dichiarato: “Non sono assolutamente d’accordo con Legambiente e la sua bandiera nera non mi interessa. Quanto accaduto in dicembre era necessario per completare la pista sciistica: un’operazione d’emergenza per garantire ai turisti la possibilità di sciare”. Farsi qualche domanda, mai. Vietato pensare, vietato ragionare. In questo Trentino disneyano abitato da inverosimili cappelli piumati, animato da cartoons Hanna-Barbera e ammantato da neve artificiale motorizzata, dove anche gli eventi meteorologici vengono piegati alle esigenze di un marketing da quattro soldi.