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Da Trentinowine

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di Massarello – Quando c’è una buona notizia dal trentino vinicolo bisogna sottolinearla. Ieri  il Consorzio vini ha licenziato l’atteso piano pubbli-promozionale e tutti assieme – cantine sociali, commercianti-industriali e vignaioli – hanno deciso di partecipare compatti al prossimo Vinitaly. Bene, era ora. Dopo tante polemiche, finalmente una svolta e la sterzata, si legge, riguarda la politica di territorio che tornerebbe centrale rispetto a quella incentrata soprattutto sulla tipologia varietale. Il condizionale “tornerebbe” è obbligatorio perché bisognerà vedere come il ritrovato assunto si concilierà con le politiche di brand aziendali e dei marchi consortili. E a monte, quali saranno le modifiche opportune ai disciplinari di produzione e prima ancora quale sarà l’atteggiamento dei produttori nella fase del cambiamento.

Non si conoscono i dettagli del piano pubbli-promozionale e la notevole quota di partecipazione pubblica al costo da sola non aiuta a capire se il piano avrà proiezione anche negli anni futuri, quali prodotti interesserà, quali mercati, a quali condizioni, ecc. Insomma, non si sa gran che, quindi staremo a vedere.

Intanto, su Radio RAI3, alle 8.00 di stamane uno spot pubblicitario informava: “Vini trentini Cavit a 2,90 ai supermercati Pam”. Riguarda Chardonnay e Muller Thurgau, regolarmente Trentino DOC. Bene? Bene un corno! Se la risposta alla notizia d’apertura è questa, buona notte.

Per i due succitati vini trentini la risposta – se solo negli anni scorsi si fosse fatto qualcosina – avrebbe potuto/dovuto essere molto diversa. Lo Chardonnay, invece di gravare affannosamente sul mercato avrebbe dovuto trovare moderna collocazione in ambito spumantistico senza bisogno di enfatizzare la varietà e il Muller Thurgau migliore avrebbe dovuto conquistare il suo mercato col solo nome d’origine “Cembra”. Invece, anche la recente modifica alla sottozona della DOC Trentino recita ancora “Valle di Cembra” abbinato alla varietà, per giunta in compagnia di altre tre o quattro. Un modo, insomma, per mettersi sempre in competizione di prezzo con altri che propongono la stessa tipologia, dove per vendere devi scendere a 2,90. Per essere vini di montagna sono pertanto fuori-quota. Una quota-spam.


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