La ragazza uccisa con un colpo alla testa da un oggetto contundente ( si presume dai primi accertamenti che sarebbe una bottiglia l’arma del delitto) non era una prostituta legata alla criminalità e aveva una relazione con quello che sarebbe stato il suo omicida.
Claudio Ghesla, 48 anni di Calceranica, senza particolari macchie nel suo passato ma che nella notte di San Silvestro ha lasciato la sua compagna nel letto sanguinante dopo un litigio sfociato nel dramma.
Era scappato via di corsa quella notte, notato però dalla coinquilina della ragazza.
E’ stato fermato subito, con uno stratagemma degno dei migliori polizieschi: sotto la regia della polizia l’amica della vittima ha chiamato al cellulare il Ghesla dicendogli che Sara era in ospedale ferita.
Lui ha subito abboccato all’esca e si è presentato trovando però le manette degli agenti della questura di Trento.
L’ultimo nodo da sciogliere è capire se il delitto sia stato premeditato o sia stato un gesto d’impulso. L’uomo era fuggito con la bottiglia con cui si presume abbia colpito la ragazza.
Una brutta pagina per la città trentina che fa porgere una domanda: ma se questa è la città più vivibile d’Italia, il resto com’è?