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La trama (con parole mie): i Miller, una famiglia decisamente ben messa economicamente formata da Nicholas Cage, il suo parrucchino, Nicole Kidman e Liana Liberato con i consueti presunti scheletri da nascondere nell'armadio viene assalita e presa in ostaggio proprio nel cuore della principesca villa dove vive. Una banda di malviventi che pare decisamente brutale e dilettantesca, infatti, ben conoscendo il lavoro di mercante di diamanti del buon Cage, ha deciso di mettere le mani sul bottino delle grandi occasioni per saldare un debito e fare il grande salto: peccato che, al momento di piegare gli ostaggi alla propria volontà, i Miller comincino a fare resistenza, mettendo a nudo tutti i problemi dei componenti del commando.
Parliamoci chiaro: Joel Schumacher è un regista che ho sempre considerato profondamente inutile, autore di alcuni tra i film più brutti del panorama thriller statunitense degli ultimi quindici anni, per giunta abbastanza pieno di sè da proporsi come una sorta di novello DePalma.Come se non bastasse, spesso e volentieri le sue pellicole vedono protagonisti Nicholas Cage ed il suo parrucchino, due degli interpreti più bersagliati dalle bottigliate fordiane, se si eccettuano casi eccezionali come Cuore selvaggio o il divertentissimo e tamarrissimo Drive angry.A questo, inoltre, va aggiunto che, considerata l'ormai venerabile età del vecchio James, se lo spettatore tende ad addormentarsi perdendo dieci minuti di film per riprendere senza alcun problema il filo delle vicende - così non nascondo lo sputtanamento di Julez, che mi ha colto in flagrante e svegliato clamorosamente -, la sceneggiatura non dev'essere così interessante ed articolata.Tutto, in effetti, in questa sorta di versione televisiva, strampalata e quasi involontariamente ridicola di Funny games, funziona poco e male: dalle stanchissime interpretazioni dei protagonisti - si dice sia stata tagliata una scena di sesso tra il parrucchino di Cage e la Kidman che, probabilmente, avrebbe rilanciato l'intero comparto attoriale - al pessimo script, dal tentativo di creare una sorta di gioco di specchi per trarre in inganno lo spettatore passando dai segreti dei Miller a quelli della banda che li ha assaliti fino alla logicamente improponibile evoluzione dei rapporti all'interno del gruppo di rapinatori.
Del resto, quando nella banda hai il cattivo del primo Twilight, non puoi sperare di andare troppo lontano: e se al sempre clamorosamente inespressivo Cam Gigandet si aggiungono un capo dei rapinatori che riesce nella non facile impresa di essere messo alle strette dai suoi ostaggi - oltre che a decidere che sia una buona idea portarsi dietro per una missione così delicata il fratello psicopatico -, la donna dello stesso perennemente strafatta ed un energumeno che dovrebbe essere l'eminenza grigia del gruppo e finisce per fare una figura anche peggiore di quella del presunto leader, la frittata è fatta.
Con tanto di pezzi di guscio all'interno.
Come se non bastasse, numerosi e spassosissimi - per così dire - vuoti di logica punteggiano la trama ad ogni piè sospinto, e nel corso di tutta la visione restano interrogativi quali: ma perchè un tizio che si occupa di compravendita di diamanti e vive in una villa circondata da telecamere a circuito chiuso, con un codice di sicurezza per ogni area della casa e del giardino, un collegamento diretto con polizia e agenzia di sicurezza privata con tanto di password di verifica e messaggi in codice che diano l'allarme ed una cassaforte con sistema di rilevamento delle impronte digitali decide di aprire cancelli e porte - poco è mancato alla distesa del proverbiale tappeto rosso - ad un tizio vestito da guardia di sicurezza che non si mostra neppure in viso alla telecamera e giustifica la sua presenza dicendo "dobbiamo fare un semplice controllo"?
Ma questi misteri resteranno tali, anche perchè, sinceramente, la visione non stimola ulteriori riflessioni in proposito, se non quelle legate alla data d'uscita italiana di questo film, che potrebbe rendere l'ennesima clamorosamente perdibile opera di Schumacher una delle pellicole degne della top ten dedicata al peggio di questo 2011 cinematografico.
MrFord
"This is my shit, my hood, my turf
my gold, my grip, whatever the fuck it's worth
I don't need nobody comin in my territory
tryin to rip a nigga off and fuck your fuckin sob stories."
Ice Cube - "Trespass" -
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