Città di acque ed affreschi, Treviso è patria di una cucina sontuosa, che si fregia di eccellenti salumi, saporiti risotti, minestre varie e gustose, baccalà e carni cucinate in mille modi. Ma le specialità più note sono legate al radicchio rosso, ingrediente base di curiose ricette locali.A neppur 30 chilometri da Venezia, bagnata dal Sile, Treviso esibisce i resti delle mura cinquecentesche lungo cui corrono le acque cittadine, il Palazzo dei Trecento in piazza dei Signori, il museo civico Bailo, il Duomo e gli affreschi di Santa Lucia e San Nicolò.
Non per nulla è stata chiamata "Città di acque ed affreschi", capoluogo della "Marca gioiosa et amorosa".
La Marca (la provincia) trevigiana, prospera di mille delizie, soprattutto a tavola.
Gran patrimonio di usanze popolari e orgoglio della tradizione si uniscono alla feracità della terra.
Fuori città, le vicine colline, dal Montello alle Prealpi Trevigiane, sono generose di insaccati come la luganega o la soppressa (il salame di largo diametro e stagionatura da 12 a 15 mesi) accompagnate dalla polenta e dai fagioli.Giungono poi in tavola risotti con erbette di campo, funghi o pesce, le minestre o sope de fasioi, il risi e bisi e la tradizionale sopa coada (covata: cotta molto lentamente), con brodo di carne e piccione in umido, mentre sui bigoli fatti in casa vanno sughi d'anatra e di selvaggina.
I secondi piatti vedono il trionfo del baccalà, con funghi e polenta, e carni alla brace e allo spiedo e chiodini ad accompagnarle, come nel caso del galletto in tecia con fasioi sofegai, fagioli lessi conditi con salsa peverada.
Questa salsa, che insaporisce piccioni, polli, faraone, anatre, è fatta con pane abbrustolito, fegato e spezie, aceto, vino o brodo, zafferano e pepe.
Come dimenticare infine il Rosso di Treviso, il Radicchio, che si presta a numerose preparazioni oltre che alle semplici insalate: il radicchio affumicato (si fa rosolare in olio, cipolla tritata, pancetta affumicata, sale e pepe), il radicchio ai ferri (tagliato verticalmente in due, tre, quattro parti poste su una griglia caldissima a un palmo di distanza dalla brace di legna), il risotto al radicchio (che vuole aglio al posto della cipolla e vezzena o montasio grattugiato al posto del grana).




