Quando le Fiamme Gialle hanno iniziato le verifiche fiscali presso le aziende hanno notato un cavo elettrico che fuoriusciva dal muro vicino ad un appendiabiti e, nell'altro caso, sempre un appendiabiti attaccato al muro in posizione non utile al suo utilizzo. Insospettiti, i Finanzieri hanno scoperto che i due accessori nascondevano, in realtà, le porte di accesso ai vani in cui era tenuta la vera contabilità delle aziende; in un caso un telecomando faceva scattare una serratura elettromagnetica per l'apertura dell'attaccapanni, che nascondeva una vera e propria stanza, nell'altro caso la chiave di apertura era camuffata dal pomello dell'attaccapanni.
Dopo la ricostruzione del reddito reale delle due imprese, è scattata la denuncia ai due rappresentanti legali all'Autorità Giudiziaria per dichiarazione fraudolenta, destinatari anche di provvedimenti di sequestro per equivalente per oltre € 13 milioni di euro, corrispondenti alle quote societarie possedute ed a svariati immobili in Veneto, sui cui lo Stato potrà rifarsi delle imposte evase.
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