La gara di Montecarlo è una di quelle che negli ultimi minuti della competizione ti fa promettere di smettere di praticare il Triathlon perchè la fatica è troppa da sopportare e che, solamente il giorno dopo, ti motiva a pensare a come allenarti al meglio per l’impegno agonistico successivo!!!!
E’ stata una fantastica esperienza!!!
Non so da dove cominciare…, tante sono le cose da scrivere!!!
Partiamo dalla location che, da appassionato di corse automobilistiche, ha meritato tutto il mio interesse…..
. L’atmosfera che si respira a Montecarlo mi piace e correre per le strade che ospitano l’annuale gara di formula 1 è stato molto originale!Sabato 4 Settembre
Sono partito per Montecarlo sabato mattina in compagnia di Davide Boni (mio Collega, amico e acerrimo nemico in gara….
)e di due miei clienti, Ettore e Stefano.Appena arrivati abbiamo subito ritirato il pacco gara e preparato tutte le sacche per i cambi (nelle gare su lunga distanza, la bicicletta va lasciata nel parco chiuso il giorno prima e tutto il necessario per la frazione ciclistica e podistica va riposto in apposite sacche da consegnare agli organizzatori).
Abbiamo poi passato il pomeriggio a girare per gli stand tecnici in cerca di qualche articolo interessante da acquistare…, magari “in saldo”. Obiettivo raggiunto: io e Davide abbiamo trovato un ottimo body dell’ironman a prezzo stracciato. Ottimo acquisto!!
Alla sera abbiamo cenato in riva al mare abbondando, ovviamente, con i carboidrati per fare il “carico”. Io ho mangiato circa 3 etti di tagliolini con le melanzane, pomodorini secchi e una tonnellata di aglio che mi sarebbe servita il giorno dopo per “stendere”, con la “fiatella”, qualche concorrente durante la gara……
. Poi siamo andati a “lustrarci gli occhi” davanti al casinò, dove abbiamo potuto ammirare diverse supercar di nostro gradimento.. Ci siamo resi conto che a Montecarlo usano le “porsche” per andare a fare la spesa……. .Siamo andati a dormire verso le 23:30/24:00 dopo aver preparato gli ultimi dettagli per la gara.
Domenica 5 Settembre
Pre gara
E’ così arrivato l’atteso giorno!!!!!
Sveglia alle 6:00 con un’abbondante colazione a base di fette biscottate e marmellata, biscotti, succo d’arancia e crackers! Usciamo dall’albergo che il sole ha appena iniziato a “farsi vedere” e l’aria è fresca ma gradevole e ci incamminiamo verso la spiaggia di Larvotto (dove si svolgerà la frazione di nuoto e dove si trova la “zona cambio”).
Entriamo nella zona cambio, gonfiamo le gomme e posizioniamo le borracce per i primi km di gara in bici.
Il tempo prima dell’inizio di una gara “vola” sempre e, senza rendercene conto, siamo già unti di vasellina (per evitare escoriazioni durante il nuoto) con addosso la muta!
Ci buttiamo in acqua per fare un pò di riscaldamento (manca mezz’ora al via) e l’atmosfera è fantastica: il sole inizia a scaldare l’ambiente e appena fuori il “campo gara” del nuoto si vede un catamarano e una nave da crociera con le luci accese che sembra vogliano “godersi lo spettacolo” in prima fila.
L’acqua è limpidissima e piena di pesci. Sembra di essere in un acquario (mai avrei pensato di trovare a Montecarlo un’acqua così pulita…). Nuotiamo per qualche centinaio di metri, io mi fermo per qualche secondo e mi guardo intorno, rido da solo, e cerco di incamerare più immagini possibile di quel bel momento!!
Io e Davide usciamo dall’acqua, da minuti abbiamo “perso” gli altri due compagni d’avventura, ma siamo sicuri che anche loro sono pronti!
Dalle casse inizia ad uscire musica a tutto volume e lo speaker si sgola per motivare ed emozionare atleti e pubblico. A cinque miunuti dal via, “aprono i cancelli” e ci possiamo finalmente mettere sulla linea di partenza. C’è giusto il tempo di concentrarsi un attimo e di guardarsi intorno e scrutare le facce dei propri “avversari” (in realtà sono compagni di viaggio…). A qualche secondo dal via io e Davide siamo vicini, subito dietro ai professionisti, ci diamo un ultimo sguardo d’intesa, ci stringiamo la mano, ci facciamo “l’imbocca al lupo” e lo speaker urla “meno 15 secondi”, “meno 10,9,8,7,6,5,4,3,2,1 e VIAAAA!”
Nuoto
Solo qualche metro di corsa e l’acqua diventa subito profonda, tutti giù a testa bassa a far “mulinare” le braccia il più velocemente possibile e puntare la prima boa! 700 persone in acqua sono parecchie e tutti vogliono tenere la linea migliore verso la boa, sembra di essere dentro una “tonnara”, ad ogni bracciata, invece che l’acqua, incontri altre mani, teste, gambe e piedi. A tratti è impossibile nuotare, si prendono…, e si danno tante “botte”. Fa parte del gioco, non mollo e cerco di “sopravvivere”. Una volta “doppiata” la prima boa il gruppo “si allunga” e diventa più facile trovare un proprio spazio vitale! Dei pesci visti durante il riscaldamento non si vede nemmeno più l’ombra…, evidentemente se la sono vista brutta anche loro……!!!!!
Il mare sotto di me è colorato di un blu intenso e i raggi del sole che riescono a penetrare si perdono nel “profondo blu”.
Doppiamo l’ultima boa e ci lanciamo nel “rush finale” verso la spiaggia dove si sente in lontananza la voce dello speaker che continua a commentare a squarciagola la gara!!
Esco dall’acqua in un ottimo tempo (per i miei standard…..
) 17 minuti e 34 secondi e in buone condizioni. Corro come un fulmine verso la tenda dove si effettuano i cambi, mi cambio alla “velocità della luce” e mi lancio verso la zona dove sono parcheggiate le biciclette, superando una decina di concorrenti! Impugno la sella della bici e corro come un matto superandone un’altra decina. Salgo alla “bersagliera”, infilo i piedi nelle scarpe (precedentemente vincolate ai pedali e alla bici tramite elastici) ed incomincio la frazione più dura della gara: la bici. Esco dalla “zona cambio” in 3 minuti e 50 secondi.Bici
So che la gara si giocherà in questa frazione: 100km in solitaria con 2000 metri di dislivello sono tanti e bisogna porre molta attenzione a non forzare troppo e ad alimentarsi bene. I primi 17 km sono tutti di salita, bisogna uscire da Montecarlo per inerpicarci nell’interland francese. Salgo all’80/85% delle mie capacità e mi superano una 30ina di concorrenti, rimango tranquillo e li “lascio fare”.
Arrivo al primo ristoro e faccio approvigionamento di acqua, sali minerali, maltodestrine e barrette. Mi lancio nella prima discesa della gara e riprendo qualche posizione anche se mi accade un piccolo inconveniente. La strada non è proprio liscia e su un pezzo particolarmente tortuoso centro in pieno una buca! Il porta borraccia da sella (da 6 euro….) dove avevo sistemato un k-way d’emergenza flette e lancia, stile catapulta, il k-way e il suo contenitore (una borraccia che avevo preventivamente tagliato per creare un porta oggetti) sopra la mia testa….
Risultato…..: ho lasciato una parte del mio bagaglio in dono alla cittadinaza francese…
Ho pensato per 1 secondo: “mi fermo risalgo e lo vado a prendere”… Pensiero subito messo da parte…, era troppo bello andare in discesa… Poco male, la giornata era bella, calda e soleggiata, non ne avrei avuto bisogno….Inizio ad affrontare la seconda lunga salita della gara e le sensazioni continuano ad essere buone, salgo al mio passo senza forzare, tutto procede al meglio, come previsto e la mia posizione rispetto al gruppo si consolida. Come spesso accade, va a finire che percorro i 100km superandomi vicendevolmente con la solita 20ina di concorrenti…..
Il paesaggio regala delle vedute mozzafiato e la visione di alcuni scorci mi fa ricordare cose ormai perse nei meandri della memoria. Mi ritrovo per due volte ad avere gli occhi gonfi di lacrime senza un preciso motivo… Deve essere a causa del mix di fatica, solitudine e ricordi che si prova durante una gara di endurance, in cui, anche se eravamo in 700, ti trovi di continuo a “parlare” con te stesso in cerca delle energie e della determinazione che tendono a scemare km dopo km…..
Penso alle persone a me care, a mia moglie, alle mie figlie Giada e Asia che purtroppo non sono riuscite a venire a farmi “il tifo”, penso anche alle persone meno fortunate di me che non possono provare ciò che io sto provando…. e si materializzano nella mia mente episodi della mia vita che non mi aspettavo “venissero a galla”……
Al 60esimo km circa accade ciò che non avevo previsto… Il percorso mi regala un tratto di pianura dove posso far valere le mie capacità di cronomen
. “Volo” via a 45km/h e semino una 20ina di concorrenti con un ghigno di soddisfazione stampato sulla faccia (vedi foto…) .La “libidine” dura pochi minuti perchè dopo 6km la strada inizia a risalire….. e la “salita” non è proprio il mio terreno favorevole a causa dei miei 80kg di peso….
Verso circa il 75° km inizio a sentire le gambe che si induriscono e dopo qualche km arrivano i primi crampi!!!!
In quel momento mi rendo conto che devo rallentare “il ritmo” perchè altrimenti i crampi bloccherebbero la mia pedalata. Passo minuti a prendermi le gambe a pugni mentre pedalo per cercare di “districare” il groviglio che si è formato nei miei quadricipiti…..Ogni volta che provo ad “alzarmi in piedi sui pedali” per aumentare l’andatura i crampi mi dissuadono dal proseguire l’azione…….. L’idea di dover correre la frazione a piedi mi preoccupa…
Più o meno all’80° km mi raggiunge e mi supera il mio amico Davide che mi urla “Dai Marcolini che andiamo”!!! Io lo ringrazio e l’informo dei crampi e che non c’è possibilità di andare più forte.
I miei “sogni di gloria” (io e Davide abbiamo sempre in “ballo” una “sfida” tra noi due………
), svaniscono in maniera proporzionale a quanto la sagoma di Davide si perde nell’orizzonte.L’altimetria della gara (in teoria) prevede che gli ultimi 15/20 km siano di discesa (di rientro alla spiaggia di Larvotto) ma, a meno 10 km dal traguardo, di discesa non se ne vede ancora “l’ombra”. Impreco in tutte le lingue e un pensiero permea la mia mente: “ma quando pazzo finisce questa pazzo di salita…..?”
A 7 km dall’arrivo inizia finalmente la discesa e provo il mio ultimo tentativo per riprendere Davide. Mi butto a capofitto limando ogni curva e tirando ogni frenata…, inizio a rivederlo, gli sono a 30 metri e poi……, la strada riinizia a salire, solamente per poche centinaia di metri…, ma sufficienti per farmi ripartire i crampi…… Porca Zozzaaa!!!
In ogni caso non mollo e appena la strada torna a scendere ci infiliamo tra le vie del principato gremite di macchine (unica nota dolente del percorso ciclistico). Mi lancio in sorpassi all’ultima frenata ai danni di concorrenti e macchine con i conducenti che mi fissano increduli…….
I miei trascorsi motociclistici ogni tanto tornano “a galla” …….E’ d’obbligo ricordare che QUESTE COSE NON VANNO FATTE…
Non fate leggere questo post ai vostri figli………Arrivo alla zona cambio scendo dalla bici e mi parte un’esclamazione: “adesso chi si tira su e corre…..?”
3 ore 47 minuti e 19 secondi di bicicletta mi avevano “leggermente” rattrappito e tenere semplicemente la stazione eretta era una sfida……
Per fortuna dopo qualche decina di metri riesco a mettermi “dritto” e a correre in maniera quasi normale…
Lancio la bici ai ragazzi dell’organizzazione e mi tuffo nella tenda, il tempo di togliermi il casco e mettermi le scarpe da corsa e sono già fuori (3 minuti e 21 secondi) e inizio la frazione di corsa.Corsa
Ho le gambe di legno e un dolore uniforme alla fine della gabbia toracica (il diaframma non ne può più……..
), parto con “il piede giusto” …, ovvero “tirare a campare”, Davide non si vede e, a meno che non caschi nelle acque del porto….., non lo rivedrò più fino all’arrivo…Il caldo inizia a farsi sentire e la testa sembra che sia sotto un casco da parrucchiera………
Dopo qualche km iniziano anche ad arrivare dei fastidiosi brividi (molto probabilmente non mi sono idratato al meglio….. e la mia termoregolazione inizia a fare le “bizze”).Al primo ristoro mi bagno la testa con due bicchieri d’acqua e mi “bevo” un bicchiere di coca cola (in realtà, 1/3 lo bevo e il rimanente mi finisce addosso……..).
Il percorso prevede 10km, 1,5 dei quali di salita al 10% (500metri da ripetere 3 volte, sulla famosa salita al casinò della formula 1….., loro la fanno a più di 200km/h…).
Affronto per la prima volta i fatidici 500 metri e subito mi viene spontaneo esclamare: Oh Merda…, e adesso chi sale? Vedo parecchi che camminano…, e mi sembra una buona idea…, quindi rallento anch’io ed inizio a camminare….. Bastano però 4 passi e mi partono di nuovo i crampi…., allora ricomincio a correre a piccole falcate…… I crampi.., stranamente…, passano subito.. La salita è aggravata anche dalle macchine, in fila a causa della gara, che sgasano ad ogni ripartenza. I gas di scarico rendono ancora più difficile respirare…. In quel frangente ho maledetto gli stessi motori V10 che avevo ammirato il giorno prima….
Si sa.. che, dopo la salita.., c’è sempre una discesa che, in teoria, dovrebbe essere piacevole. Invece, chi corre sa che la discesa a volte è più dolorosa della salita…, soprattutto con i crampi. Scendo a media velocità “ascoltando” con attenzione i miei muscoli e cercando di spostare il lavoro su quelli ancora “sani”. Limito il più possibile il lavoro delle cosce usando molto i piedi per ammortizzare.
La frazione di corsa si svolge tutta sullo stesso percorso del GP di F1 e quindi passiamo anche sotto il famoso tunnel, dove si può godere almeno di un po’ d’ombra!
Ho percorso solo circa 3km……, e il pensiero di dover ripercorrere altre 2 volte la salita al casinò mette a dura prova la mia determinazione… Ma dato che non mi sono mai ritirato da una gara in vita mia…, mi faccio forza e vado avanti! Inizio a socchiudere gli occhi e a contare i passi per distogliere l’attenzione dalla fatica e ogni 100 passi controllo dove sono…..
Vado avanti così fino al secondo ristoro dove mi bagno ancora la testa e mi “gioco” la carta “red bull”… Anche in questo caso.., provo a bere senza fermarmi, 1 decilitro entra in bocca ed il resto addosso….
(Penso: la prossima volta è meglio se mi fermo……….. )I brividi continuano e ormai mi fanno male anche le punte dei capelli! Ma vado avanti!!!
L’arrivo è posizionato in cima alla salita “del casinò” e mi appresto ad affrontarla per la 3^ ed ultima volta. Uno spettatore italiano mi urla: “dai Marco che non fa maleeee”, io, gentilmente, con le ultime energie, gli rispondo: “no, no fa male!!
”. Lui, per contro, mi ribatte: “si, ma sei alla fine, ti mancano solo 500m”!!!. Io, per finire, ri-ribatto:”Si…, ma fa male lo stesso…….”!!!!!! . Il nostro “colloquio” finisce li!!Ringrazio la sua buona anima per il tentativo di spronarmi..! In effetti vedere uno che “corre” al passo del pidocchio, con gli occhi chiusi e che conta come un pazzo….., avrebbe spinto anche me a dirgli “qualcosa per motivarlo”!!!!!!
Finalmente arriva la fine con lo Speaker che urla il mio nome e il pubblico che applaude……., chiudo il pugno e lo agito sotto il traguardo come a “dire”: anche questa volta ho vinto io (la mia sfida con la fatica). Finisco in 54 minuti e 2 secondi ad una media “penosa” (avevo previsto circa 45 min…), ma sono ugualmente felice!
TEMPO TOTALE DELLA GARA: 5 ore 6 minuti e 6 secondi
POSIZIONE: 233° su 700
Subito dopo incontro Davide con il quale scambio un sincero abbraccio e gli faccio i miei complimenti! Alla fine mi ha “rifilato” 5 minuti e 8 secondi!! Bravo!
CONCLUSIONI
Come faccio sempre alla fine della gara valuto ciò che ho fatto bene e ciò che è migliorabile…… e di seguito elenco le mie valutazioni:
Cose OK:
- Frazione di nuoto: sono riuscito a districarmi bene nel “marasma” umano e ho fatto un ottimo tempo!!!
- Cambi: fatti molto velocemente senza perdere tempo
- Ciclismo: i 6 km di pianura per me sono stati pura libidine….
Cose NON OK:
- Molto probabilmente non mi sono alimentato a sufficienza anche se ho “ingurgitato” tutto ciò che mi è stato proposto nei ristori. Avevo calcolato l’introito energetico di barrette intere…., in realtà te ne hanno date solo metà……. Con “il senno di poi” avrei dovuto portarmi delle mie scorte per evitare questa variabile non contemplata…..
- Mi sono presentato al via della gara con meno di 450km di corsa nelle gambe e circa 1700 km di bici……….. (km percorsi da Gennaio a Settembre 2010…) Non sono assolutamente sufficienti per pretendere di fare la gara “tirando” come ho provato a fare…….. Alla fine il mio organismo si è ribellato… . Dovevo affrontare la bici a passo turistico per poi riuscire a correre bene…… Negli ultimi 10 anni ho percorso 100km in bici solo 3 volte……….
Era la prima volta che affrontavo una gara di Triathlon su lunga distanza (avevo fatto qualche Triathlon olimpico quando avevo 20anni…) e mi è piaciuto parecchio!!! Duro, molto duro, ma bellissimo! Sicuramente da ripetere!!!
Complimenti agli organizzatori che hanno gestito la gara e tutto il “contorno” in maniera egregia!!!!
Adesso mi aspetta ad Ottobre il triathon sprint di Lerici…, che purtroppo sarà l’ultima gara della stagione prima del lungo e noioso inverno……
Per ora però, mi aspetta un bel mesetto di allenamento veloce…
Ciao al prossimo articolo!
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