Magazine Gadget

TriBlaster – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 01/04/2014

Cover TriBlaster

Mobile TESTATO SU
MOBILE

Genere: ,

Sviluppatore: oeFun

Produttore: BulkyPix

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 20/03/2014

VISITA LA SCHEDA DI TriBlaster

Pro-1Cento livelli... Contro-1... Un'unica modalità di gioco e varianti inesistenti

Pro-2Gameplay semplice ed immediato... Contro-2... Feedback tattile non sempre reattivo

Pro-3Abbastanza divertente... Contro-3... Ma, se giocato un po' più a lungo, la noia prende il sopravvento

Vi ricordate i giochi arcade degli anni ’80? Molti di voi ne avranno avuto conoscenza solo da qualche video, dalle raccolte che negli anni sono uscite per i servizi digitali delle varie console, o ancora, dalle sempre più numerose monografie e tributi dedicati alla gloriosa storia videoludica. Il gusto retrò sembra essere oramai una gran moda e anche gli sviluppatori ultimamente guardano sempre più spesso al passato per trarre l’ispirazione mancante o semplicemente per omaggiarne i fasti. Questo probabilmente è il caso di TriBlaster, sviluppato da OE Fun e pubblicato da Bulkypix, il quale sembra proprio uscito direttamente da uno dei cabinati arcade di quegli anni.

triblaster-evidenza

IL TRIANGOLO NON L’AVEVO CONSIDERATO

TriBlaster è, per definirlo in poche semplici parole, uno shooter vettoriale in pieno stile retrò. Chi conosce il videogioco Tempest sa già di cosa stiamo parlando. Il giocatore in questo caso si ritrova a controllare un triangolo come fosse una versione 3D di Space Invaders; l’unico scopo infatti è quello di sparare a tutto ciò che vi viene incontro. I 100 livelli che compongono TriBlaster sono un coacervo di antagonisti dalle spigolose forme geometriche e linee vettoriali in prospettiva le quali compongono e modificano la griglia teatro dello scontro ad ogni stage. L’interfaccia ed il gameplay sono quantomai semplici ed immediati. Ci si trova di fronte ad una schermata pulita, con le canoniche informazioni essenziali (vite, energia speciale, punteggio) in cui si deve, semplicemente sfiorando lo schermo, muovere a destra o a sinistra il suddetto triangolo che sparerà automaticamente sino a quando si manterrà la pressione del dito sul touch screen che, bisogna ammettere, ogni tanto ha dato qualche problema di feedback. Ad ogni modo, non vi sono grandi potenziamenti, varietà od attacchi speciali come ci si potrebbe aspettare lungo quel famoso centinaio di livelli, anzi. L’unico “super attacco” consentito (a patto d’avere sufficiente energia a disposizione come vedremo) è un potente laser che spazza via velocemente i nemici infliggendo una enorme quantità di danno. Per poter utilizzare tale abilità speciale, come accennavamo, è necessario possedere energia sufficiente; per accumularla basta raccogliere le gemme verdi lasciate cadere dai nemici distrutti. Le medesime verdi gemme sono protagoniste poi di un mini-gioco bonus, che si manifesta ogni 10 livelli ed in cui l’obiettivo ultimo è quello di raccoglierne un determinato numero per guadagnare una vita extra.

Il nostro fido triangolo soffre di un limite: esso può muoversi solo orizzontalmente, a destra o a sinistra e non, per così dire, in profondità. Fortunatamente, l’energia di cui sopra soccorre il giocatore nel caso in cui le perfide forme geometriche si avvicinino troppo. Sfiorando l’apposito pulsante posto nella parte inferiore dello schermo il triangolo potrà “saltare” per un limitato periodo di tempo al di fuori del piano che costituisce il terreno di scontro, guadagnando così un po’ di spazio per attaccare dalla distanza. Le differenti forme geometriche che ci vengono incontro non sono comunque molte. Solo sei, con sì differenti routine aggressive e resistenze, ma pur sempre sei per ben 100 livelli. Questi ultimi fortunatamente si differenziano molto tra loro e sono in grado di offrire un buon grado di sfida, anche se la ripetitività non manca. In pieno stile arcade, v’è un’unica modalità di gioco ed ogni partita inizierà dallo stage numero uno, anche se sono comunque previsti dei “checkpoint” intermedi ogni 25 livelli, in modo da lasciare la scelta al giocatore da quale punto partire. Per ciò che concerne il comparto grafico e sonoro c’è ben poco da dire. Lo stile anni ’80 trasuda copioso con pochi vettori colorati che vanno a formare la “griglia di gioco”, forme geometriche psichedeliche e uno sfondo a tema squisitamente spaziale. Anche la colonna sonora ricalca in toto le sequenze chiptune di quegli anni, con qualche semplice campionatura elettronica che scompare non appena si avvia la partita lasciandoci soli nel vuoto cosmico, accompagnati dall’ insistente, ritmico “Pew! Pew! Pew!”.

TriBlaster – Recensione

IN CONCLUSIONE
TriBlaster è fatto ad immagine e somiglianza di uno qualsiasi dei shooter game usciti negli gloriosi anni '80, sia per quanto riguarda il comparto grafico - il tributo o l'ispirazione ci stanno - sia per i contenuti che, nel 2014, potevano esser sicuramente meno striminziti. C'è un'unica modalità arcade con 100 livelli abbastanza vari ed un obiettivo unico per tutti: ossia far fuori tutti i nemici, senza grandi varianti o potenziamenti, totalizzando il maggior punteggio possibile. La scusa della competitività attraverso i social attacca sino ad un certo punto, ci vuole ben altro per far sì che la noia non prenda subito il sopravvento, soprattutto per un feedback tattile non sempre reattivo. ZVOTO 6
Voto dei lettori6
Registrati per votare!
Pew! Pew! Pew! COSA SIGNIFICA PER NOI QUESTO VOTO? SCOPRILO LEGGENDO I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE!!!

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog