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Tributo al più grande

Creato il 23 maggio 2011 da Rightrugby
Tributo al più grande Scusate se divento biografico nella celebrazione e agghiacciato incrociando le dita ma questo non è spazio propriamente pubblico, cioè lo è ma da ruvido ex blindisde, ci faccio quel che mi pare e piace, fino all'utilizzo privatistico.
Joost Van der Westhuizen (in foto) è stato il mio personale mito sportivo di gioventù: se il rugby ha soppiantato il basket nel mio personalissimo ranking lo devo essenzialmente a lui oltre che al campo. Eppure se la doveva vedere nel mio cuore con miti preesistenti mica da ridere come Larry Bird e Julius Erving. Aveva quel mix di capacità, inventiva, carisma, sfrontatezza, calcolo del rischio e protagonismo che adoravo, forse perchè era tutto quello che il mio ruolo mi impediva di fare, sia nel parquet che sull'erba (o meglio, così credevo ai tempi).
Capitano degli Springboks nel 1999, campione del Mondo, s'è ritirato dopo la Webb Ellis Cup 2003, detiene ancor oggi il record sudafricano di mete segnate in nazionale, 38, in coabitazione con Brian Habana.
Oggi quarantenne, avvertiva dei problemi ricorrenti al braccio; s'è fatto visitare e gli è stato diagnosticato un possibile Motor Neurone Disease, il famigerato "morbo di Lou Gehring" dal nome del mitico giocatore di baseball, l'ancor più famigerata SLA - Sindrome Laterale Amiotrofica - dalle nostre parti.
Lo diceva sempre la mia nonna: mai farsi visitare, ti danno le cattive notizie, meglio esser gelosi delle proprie magagne (non sto facendo del facile spirito fuori posto). E' stabile e la diagnosi non è certa, speriamo che i medici si siano sbagliati, paradossalmente è il miglior augurio che possa far oggi al mio mito di gioventù. 

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