25 dicembre 2015
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(Segue da Prima Parte)
VIII Triennale Design Museum – Cucine & Ultracorpi
Non sono un fan di Celant. Lo trovo spesso sopravvalutato, uno con un suo peso specifico che non sempre corrisponde al valore reale del proprio lavoro. E’ innegabile pero’ che esperienza, cultura e mestiere siano dalla sua parte, intoccabile sotto molti aspetti malgrado le preferenze personali. Si da il caso che egli sia il curatore di "Cucine & Ultracorpi" e che il nome messo in primo piano non sfugga all’ingresso, percio’ non nego che un certo pregiudizio, dato anche dall’ormai vomitevole tema del cibo, sia entrato con me per la visita.
Ebbene mi sono dovuto ricredere perche’ la mostra e’ realmente eccezionale. In un colpo solo Celant raccoglie ed espone tecnologia, design, antropologia e cultura attraverso percorsi tematici nei quali l’elettrodomestico si racconta e racconta, dove la forma svela la sostanza e l’oggetto descrive chi ne faceva uso e come questo uso sia cambiato nel tempo. Stanze come gironi infernali o quadri di un videogioco, alla fine appunto si gioca con l’immagine e la funzione, sempre con tantissima ironia. Una delle mostre meglio curate mi sia capitato di vedere e un po’ mi costa dirlo.
Comunità Italia – Architettura, città e paesaggio dal dopoguerra al Duemila
Arte e architettura, agonisti, talvolta antagonisti ma sempre uniti nella forma e nella funzione. Questa mostra vuole, semmai ve ne fosse bisogno, evidenziare come l’architettura gia’ dalla carta del progetto, sia una sublime forma d’arte e una pianta possa svelare nel reticolo delle sue linee, qualcosa che va oltre la muratura finendo per coinvolgere la fantasia e stimolare il piacere intellettuale della conquista tecnica. Percio’ i progetti dei piu’ importanti architetti italiani, si mostrano come quadri d’una esposizione e i progetti realizzati s’intersecano con quelli immaginati o immaginari. 120 opere da vedere anche in appositi cataloghi, una quantita’ di materiale impressionante che si esprime attraverso plastici e modelli, insomma nulla e’ lasciato al caso, tutto converge nel racconto di un mestiere che sa di dono.
Serve molto tempo per vedere se non tutto, tanto. Prendetela con calma.
Pagina Ufficiale Triennale