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Trieste, 11 maggio: si parlerà di "Costituzione come limite al potere"

Creato il 09 maggio 2011 da Gaetano61
Trieste, maggio: parlerà "La Costituzione come limite del potere. Rispettiamola!", è il titolo dell'incontro che si terrà alla stazione marittima di Trieste, mercoledì 11 maggio alle ore 17,30, organizzato dall'Istituto Gramsci del Friuli Venezia Giulia e dal Circolo di Trieste di Libertà e Giustizia. Relatori saranno i docenti di diritto costituzionale Sergio Bartole, Paolo Giangaspero e Flavia Dimora. Questa la presentazione dell'incontro, pervenuta dall'Istituto Gramsci:
"" La Costituzione Italiana come limite al potere Rispettiamola!
Nell'arco di tre interventi – scanditi dalla lettura di articoli scelti della Costituzione Italiana –tre professori di diritto costituzionale dell’Università di Trieste affronteranno temi essenziali per capire natura e funzione della Costituzione Italiana, perno e garanzia per la vita democratica e sociale del nostro Paese. Una Costituzione “rigidamente democratica ed arditamente sociale”, come la definì Aldo Moro nel 1948, anno della sua entrata in vigore.
A che serve una Costituzione?Ricordare il lavoro dell'Assemblea Costituente, il clima del paese all'indomani della guerra e del fascismo, le ragioni della nascita della Costituzione, può servire oggi a comprendere quale formidabile strumento democratico sia stata e sia ancor oggi la Costituzione Italiana, concepita con preveggenza perché sia fonte di diritto e tutela per tutti i cittadini; perché sia garante di uno Stato rappresentativo della realtà politica e sociale dell'Italia intera di fronte a un futuro il cui esito non è dato di conoscere; perché tuteli gli interessi collettivi e non di una singola parte. La Costituzione non serve solo ad istituire il potere ma anche anzitutto a controllarlo e limitarlo.
Chi giudica il potere?In uno stato di diritto, basato sulla separazione dei tre poteri – legislativo, esecutivo, giuridico -, la Corte Costituzionale è l'organo indipendente di garanzia per vigilare e limitare il potere, eliminando atti o comportamenti incostituzionali. D'altra parte è proprio il principio della divisione dei poteri a rendere centrale il problema della sottoposizione di coloro che esercitano poteri in forza di un mandato elettorale al sindacato dei giudici, caratterizzati dalla esclusiva soggezione alla legge e dalla funzionalità alla garanzia dei diritti dei cittadini: fino a che punto è compatibile con i principi di legalità e di eguaglianza di fronte alla legge, cardini dello Stato di diritto, la previsione di immunità a favore degli eletti?
Il Presidente della Repubblica di fronte al Governo e al ParlamentoEspressione di un potere neutro, al di sopra delle parti – per riprendere le parole di Giorgio Napolitano -, il Presidente della Repubblica secondo quanto stabilito dalla Costituzione è un organo dello Stato, garanzia di moderazione e unità nazionale. Tra le sue diverse funzioni, vi è quella di inviare suggerimenti al Parlamento e al Governo, soprattutto rispetto alla funzione legislativa. La responsabilità e gli alti compiti a cui questa figura, garante e rappresentante di tutti i cittadini italiani, è chiamata non sempre sono percepiti con chiarezza.
""

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