GEOGRAFIA
La città è situata nell'estremo nord-est italiano, vicino al confine con la Slovenia, nella parte più settentrionale dell'Alto Adriatico e si affaccia sull'omonimo golfo. Il territorio cittadino è occupato prevalentemente da un pendio collinare che diventa montagna anche nelle zone limitrofe all'abitato; si trova ai piedi di un'imponente scarpata che dall'altopiano del Carso scende bruscamente verso il mare. Il monte Carso, a ridosso della città, raggiunge la quota di 458 metri sul livello del mare.
Il clima della città di Trieste secondo la classificazione di Köppen rientra nel tipo mediterraneo. Grazie ad una latitudine intermedia tra il Polo Nord e l'equatore e alla posizione costiera, la città di Trieste gode di un clima piuttosto mite d'inverno e caldo, ma non torrido, Data la peculiarità del territorio cittadino si può affermare che mentre il centro di Trieste, sviluppatosi lungo la costa, presenta delle temperature relativamente miti e una discreta insolazione, le frazioni e le località carsiche sviluppatesi sul retrostante altipiano ad un'altezza tra i duecento e i cinquecento metri hanno un clima decisamente più continentale: a Basovizza, situata a circa 370 metri s.l.m., la temperatura media annua si aggira attorno agli 11 °C con una media del mese più freddo (gennaio) di 1,5 °C e di quello più caldo (luglio) di 20,6 °C.
POPOLAZIONE
il santo patrono di trieste sant GIUSTO
il santo patrono San Martire a Trieste nell’anno 303
C’è un imperatore a Nicomedia (nell’Asia Minore) e un altro a Milano: sono Diocleziano e Massimiano, entrambi col titolo di “Augusti”. Poi ci sono due “Cesari”, ossia due vice e successori designati: Galerio a Sirmio (ora Mitrovica, Serbia) e Costanzo a Treviri, in Germania. Questa è la tetrarchia, cioè il nuovo ordinamento di vertice che deve rinsaldare l’Impero romano, insieme alle vittorie contro i nemici e alla disciplina interna.
Per accrescere quest’ultima, Diocleziano usa la tecnica delle monarchie orientali, proclamando il carattere divino dell’imperatore. E qui la sua storia di grandioso stratega s’incrocia a sua insaputa con quella di Giusto, un cristiano della Venezia Giulia che ha una piccola, amabile fama nel suo ambiente triestino: uomo di grande penitenza e di larga generosità, cristiano fin dall’infanzia "grazie ai miei genitori". Così risulta dalla narrazione del suo martirio (Passio). Il documento è stato inserito negli Acta sanctorum dai bollandisti, come testo derivante dagli atti ufficiali del processo. Giusto è anche sacerdote? Il Dizionario ecclesiastico della Utet, editato nel 1952, ritiene di sì, senza però aggiungere elementi di conferma.
Quest’uomo pio è raggiunto nell’anno 303 dall’ordine imperiale che impone a tutti i cristiani di testimoniare la propria fedeltà al sovrano (anzi, ai quattro sovrani) sacrificando agli dèi di Roma, tra i quali Diocleziano colloca ormai anche sé stesso.
Il governatore romano locale, o preside, di nome Mannaccio, convoca ogni cristiano e gli comunica l’ordine. Per chi non obbedisce c’è la morte. Quando chiamano lui, Giusto non si comporta da nemico o da ribelle: è un suddito fedele dell’imperatore. Ma non può sacrificare alle divinità romane, perché il suo Dio è Gesù Cristo. La condanna è perciò inevitabile.
Il preside Mannaccio fa buttare Giusto in mare davanti a Trieste, legato a pesi che lo trascinano subito in fondo. Ma poi i legami si sciolgono e il corpo del martire riemerge, finendo sulla spiaggia. Accorrono un sacerdote e un gruppo di cristiani, che rendono le estreme cure alla salma e poi le danno sepoltura vicino al luogo del ritrovamento. Nel quinto secolo, su un’altura si costruisce una basilica cristiana, dove c’era stato un tempio dedicato alle antiche divinità. E lì viene poi trasferito il corpo del martire, che darà il suo nome all’altura: Colle di San Giusto.
Continua e si sviluppa il suo culto attraverso il tempo. La chiesa a lui dedicata sul Colle verrà fusa nel XIII secolo con quella adiacente, dedicata all’Assunta: e così nascerà la nuova cattedrale di Trieste, che sarà intitolata al suo nome. Patrono di Trieste, la festa di san Giusto cade il 2 novembre, ma per motivi liturgici (lo stesso giorno si fa la commemorazione dei fedeli defunti) viene posticipata al giorno successivo, il 3 novembre.NELA FOTO L'INTERNO DELLA CATTEDRALE DI SAN GIUSTO
Andamento del mercato immobiliare a Trieste
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Città fedele alle tradizioni del passato, in opposizione alla frenesia moderna di chi si ritrova con gli amici per una birra veloce o un aperitivo fuggiasco sotto la scanzione inesorabile dell'orologio. Cosa sarebbe dunque di Trieste senza i suoi caffé storici? sotto tipico Tram triestino