«L’importante è partire», ha dichiarato Vito. La prima fase vedrà la Federazione speleologica regionale impegnata a stilare una relazione sullo stato di fatto.
Pulizia dei rifiuti dalla grotte carsiche: si parte

L’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, e gli amministratori dei territori interessati dalla presenza di rifiuti nelle cavità del Carso, i rappresentanti di tutti i Comuni della provincia di Trieste e di quattro Comuni del Goriziano, gli assessori competenti delle Province di Trieste e Gorizia, nonché i rappresentanti dell’Arpa, dell’Azienda sanitaria e della Federazione speleologica regionale si sono trovati attorno ad un tavolo per provare a risolvere il problema delle grotte usate come discariche in Friuli venezia Giulia.
Un tavolo volutamente ampio poiché la risoluzione del problema richiede un’ampia condivisione, con la necessità di ulteriori integrazioni e di un continuo aggiornamento, nella speranza che durante le varie fasi vi sia un continuo monitoraggio della situazione e una pronta comunicazione di eventuali problemi che potranno manifestarsi.
La prima fase vedrà la Federazione speleologica regionale impegnata a stilare una relazione sullo stato di fatto. Da questa prima raccolta di informazioni si procederà alle due fasi successive, durante le quali Arpa e Azienda sanitaria faranno una valutazione dei rischi e di seguito elaboreranno la caratterizzazione dei rifiuti. Un’operazione non facile, tanto da richiedere una forza lavoro idoneamente preparata e l’utilizzo di dispositivi di sicurezza individuale.
Una formazione specifica per i lavori su fune e un adeguato sistema di sicurezza è previsto anche per l’attuazione dell’ultima fase, durante la quale saranno rimossi e poi smaltiti i rifiuti trovati nelle grotte. Spetteranno ai comuni le procedure amministrative per individuare le ditte competenti per il compimento dell’opera.
«La Regione comunque non lascerà i Comuni da soli – ha rassicurato Vito – poiché offrirà a loro un’assistenza tecnica e in base a una valutazione delle priorità anche una compartecipazione economica». L’assessore ha anche invitato a tenere presente che il piano in questione riguarda l’abbandono di rifiuti che non va frainteso con il problema dell’inquinamento delle matrici ambientali.
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