Alessia Rocchi;
ALESSIA ROCCHI è nata nel 1973 a Velletri, dove vive. Si è laureata in Lettere all’Università “La Sapienza” di Roma. Anghelos è il primo romanzo della trilogia edito da Rizzoli seguito da Anghelos-Il libro oscuro di Dracula edito da Castelvecchi.
Blog: http://alessiarocchi.wordpress.com/
Facebook: Gruppo dedicato alla trilogia
Facebook dell’autrice: Pagina FB personale di Alessia Rocchi
Trilogia Anghelos;
1) Anghelos I (isbn:9788817010566)
2) Anghelos II. Il libro oscuro di Dracula (isbn:9788876153808)
3) Inedito
Titolo: Anghelos
Autore: Alessia Rocchi
Serie: Anghelos, (1)
Edito da: Rizzoli
Prezzo: 18,00 €
Genere: Adult Fantasy, Vampiri
Pagine: 426 pag.
Voto:
Trama: Anno 999. Il conte Nikefòros Anghelos assieme al suo vecchio servitore Raphael abbandonano la loro dimora sull’isola greca di Thera. A dar loro la caccia Aléxandros, vescovo dalla dubbia reputazione desideroso di mettere mano al Libro Oscuro dove si cela il segreto di famiglia del conte. Libro affidato anni addietro ad una bambina affinché lo custodisse e di cui si sono perse le tracce. Quando Nikefòros però incontra Eirene le sue speranze di far venire alla luce il suo passato si riaccendono…
« Non sperare di morire, perché la morte mai ti coglierà »
Recensione:
Vampiro. Niente bombetta e bastone da passeggio di metà Ottocento, niente ciuffo ribelle e atteggiamento spregiudicato dei giorni nostri.
Non che la cosa mi disgusti, anzi, i vampiri a me piacciono a 360°, ma l’originalità di raccontare una storia nell’anno 999 d.c. fra Grecia e Italia mi ha subito entusiasmato.
Il conte Nikefòros Anghelos dopo aver abbandonato la sua terra, l’isola di Thera, assieme a Raphael, suo servitore, incontra Eirene, custode del Libro Oscuro. Ma non è un caso. Lei è la prima guardiana della Porta, luogo inaccessibile e sovrannaturale dove Lilith è stata fatta prigioniera da tempo immemore e proprio lei dovrà aiutarlo nella lettura del misterioso manoscritto che tanto lo fa soffrire. Quali misteri si nascondono fra quelle righe? E nel passato del Conte?
Sì, perché Nikefòros non ricorda di come sia diventato vampiro e la sua sete di sangue viene bilanciata dalla sete di conoscere quella voce, alle volte un sussurro, che lo invoca e lo fa vacillare da troppo tempo.
Mescolare la storia alla finzione, a parer mio, ha sempre reso più interessante la lettura e Alessia Rocchi ce l’ha fatta. Ci ha catapultato nell’epoca in cui le superstizioni prendevano vita e la Paura era tangibile. Il 999 era l’anno in cui gli uomini credevano potesse finire il mondo e si aggrappavano a qualsiasi leggenda potesse salvare la loro anima mescolandola con la religione e in alcuni casi storpiandone appieno il senso.
Per questo troviamo in Anghelos sanguinari riti e raccapriccianti credenze, streghe, vampiri e magie oscure e antichissime che si fondono con racconti biblici (la cacciata di Lilith dal Paradiso Terrestre per la sua disobbedienza al marito Adamo che farà di lei un demone sanguinario da distruggere assieme alla sua progenie maledetta dai tre angeli Senoy, Sansenoy e Semangelof).
Ho appena sentito dire in un telefilm che “Quello che dici prima di un ma non conta nulla”. La frase avversativa che sto per scrivere invece vuole spiegare il perché del mio voto.
I personaggi che la Rocchi ci presenta sono ricchi di emozioni, questo lo si percepisce immediatamente, ma in alcuni casi mi sono sembrati “trattenuti”. Non nelle loro azioni, ma nella descrizione dei loro turbamenti.
Eirene si porta dietro dall’infanzia cicatrici profonde nell’anima, un dolore sordo e dal quale non riuscirà mai a liberarsi. Dalle prime righe l’ho vista come la vittima sacrificale della situazione. Un po’ per il ruolo di serva del conte, un po’ proprio per l’atteggiamento di una persona che sa quanto sia inevitabile il suo Destino. Sembra alzi continuamente le spalle e dica “Che ci posso fare?”. No, per come la vedo io non va bene.
Chi invece ho trovato interessante e ha dato una vivacità sincera è stato Raphael, il vecchio servitore del vampiro. Il classico tipo che non esita a dirgli in faccia quello che pensa, anche a sbattere la porta se serve, ma che fa ricordare al conte, fra disprezzo e ammirazione, cose vuol dire essere umani.
Per quanto riguarda Nikefòros non ha memoria di quello che era e di cosa gli riserva il futuro, del perché appena cerca di leggere il Libro Oscuro si sente male o del motivo per cui Lilith lo vuole a sé. Eppure lo trovo leggermente privo di energia. Forse dovrebbe cibarsi di qualche umano in più… scherzo.
Lo avverto come un blocco di pietra da cui le emozioni arrivano centellinate e del quale, la costante freddezza non mancherà di certo al lettore, appena finito il libro.
Ma del resto anche le Guardiane glielo avevano preannunciato “Visto che le hai tolto il calore della vita, non sentirai più calore. Sarai ghiaccio!”
Non resta che leggere il secondo libro della Trilogia e scoprire come evolverà la situazione e se le tre stelline che gli ho dato si trasformeranno in qualcosa di più.