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Il romanzo in questione, oggi considerato uno dei primi esempi di romanzo realista, è niente meno che Madame Bovary di Gustave Flaubert.Madame Bovary racconta la storia della giovane Emma, donna di campagna sognatrice ed amante dei libri, che si sposa con il dottor Bovary, vedendo nel matrimonio la soluzione per ottenere felicità e soddisfazioni. Purtroppo le aspettative di Emma vengono infrante molto presto ritrovandosi a vivere una vita ai margini della città, circondata da persone zotiche, attaccate al denaro e che fanno del pettegolezzo l'unico passatempo possibile. Emma decide così di fuggire da quella situazione a lei così estranea, costruendosi un mondo tutto suo, ritagliando piccoli spazi di felicità tramite le avventure extra coniugali con giovani del posto che la lasceranno puntualmente illusa e infelice.“L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore.”Affrontare questo romanzo non è semplice, sia per quanto riguarda la storia che per quanto riguarda l'autore. Flaubert viene considerato uno scrittore realista, come Zola, ma di per se l'autore odiava essere etichettato come realista, perché il suo realismo mirava ad una riproduzione non mimetica della realtà. Una non realtà calata nella realtà insomma, perché Flaubert era uno di quegli autori che si documentavano, senza lasciare mai nulla al caso o alla più assoluta immaginazione. La storia di Emma Bovary infatti è ispirata alle vicende realmente accadute ad una giovane donna di provincia, di nome Delphine Delamare che si suicidò nel 1848.Che dire poi della protagonista? Emma Bovary, una delle eroine letterarie più famose, perennemente inquieta, una ragazza confusa, confusa al punto da costruire nella sua mente una realtà distorta che mai potrà soddisfare il suo animo inappagato. Un personaggio difficile da amare, che appare egoista e superficiale a prima vista, ma la sua frustrazione dimostra una sensibilità artistica tormentata, inesprimibile a causa della sua condizione sociale e del suo essere donna in una società prettamente maschile. La sua frustrazione è però anche una condanna a coloro che la circondano e la opprimono, quella media-borghesia che lo stesso Flaubert odiava. Sì, perché Emma Bovary, non è altro che l'alter ego al femminile di Flaubert.“Ma una donna ha continui impedimenti. A un tempo inerte e cedevole, ha contro di sé le debolezze della carne e la sottomissione alle leggi. La sua volontà, come il velo del suo cappello tenuto da un cordoncino, palpita a tutti i venti, c'è sempre un desiderio che trascina, e una convenienza che trattiene.”Flaubert non giudica direttamente la moralità di Emma, si astiene dal condannare il suo adulterio, cosa che indusse più di qualcuno ad accusare Flaubert di esaltare l'adulterio e creare uno scandalo, peccato che Emma non tragga nessuna soddisfazione dal proprio comportamento, anzi ad ogni adulterio sembra uscirne sempre più insoddisfatta e infelice.Charles Baudelaire affermò, riferendosi a Emma Bovary, che: “questa donna è veramente grande e soprattutto essa ispira pietà; nonostante la durezza sistematica dell’autore, che ha fatto di tutto per essere assente dalla sua opera limitandosi a tirare i fili come un burattinaio, tutte le donne intellettuali gli saranno grate di aver elevato la donna ad una potenza così alta, tanto lontana dall’animale e così vicina all’uomo ideale”.Si comprende quindi che Madame Bovary è un romanzo complesso da comprendere, schietto, rigoroso, con uno stile scorrevole, denso di descrizioni e scenari della provincia e della campagna francese. Un romanzo da leggere anche solo per conoscere questa donna che visse di sogni, e in una realtà che non avrebbe mai potuto renderla felice.
ACE
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