Magazine Cultura

Trilogia “La concubina russa” di Kate Furnivall

Creato il 22 ottobre 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

«Semplicemente impeccabile.»
Marie Claire

«Una lettura avvincente, ricca di atmosfere suggestive e di azione. Lydia è un’eroina che non vorremmo mai abbandonare»
The Daily Telegraph

Christine Feehan
Kate Furnivall:

Kate Furnivall è nata e vive in Inghilterra con la sua famiglia. Ha lavorato nel campo dell’editoria e della televisione. I suoi libri sono stati pubblicati in tutto il mondo, riscuotendo un successo strepitoso. La concubina russa è stata tradotta in 18 Paesi e ha venduto tra Stati Uniti e Regno Unito oltre 320.000 copie, conquistando pubblico e critica.

Sito: http://www.katefurnivall.com/

La trilogia de The Russian Concubine:

1.  La concubina russa
2. The girl from Junchow  
(inedito in italia)
3. The Jewel of St Petersburg
(prequel -- inedito in Italia)

Trilogia “La concubina russa” di Kate Furnivall
Titolo: La concubina russa
Autore: Kate Furnivall
Serie: The Russian Concubine vo.1
Edito da: Leggereditore
Prezzo: 14,00 €
Genere: Narrativa, Romance
Pagine: 663p.
Voto:
Trilogia “La concubina russa” di Kate Furnivall

 

Trilogia “La concubina russa” di Kate Furnivall
Trilogia “La concubina russa” di Kate Furnivall
Trilogia “La concubina russa” di Kate Furnivall

Trama: Cina 1928. In una città insidiata da ladri, pericoli e sofferenze di ogni sorta, la giovane Lydia ha dovuto imparare presto a sopravvivere. Proviene da una famiglia dell’aristocrazia russa, esiliata in seguito alla repressione bolscevica. A cinque anni ha visto morire suo padre e da allora il suo cuore è andato in frantumi. Ma Lydia non ha tempo per volgersi al passato, sua madre ha bisogno di lei e farà di tutto per assicurarle una vita dignitosa, persino commettere piccoli furti. E durante una delle sue uscite in cerca di fortuna che incontra il giovane Chang An Lo. Fra i due è amore a prima vista, è come se si fossero riconosciuti nella solitudine terribile che li sovrasta. Tuttavia, la loro complicità li spingerà a introdursi in luoghi in cui non avrebbero mai dovuto avvicinarsi: quelli delle lotte di potere fra comunisti e nazionalisti. Nonostante tutto sembri ostacolarli, in un’epoca in cui l’amore sembra la scelta meno indicata, Lydia e Chang non sono in grado di ignorare un sentimento che mostra loro, forse per la prima volta, una promessa di felicità.


Recensione:
by NESSIE

L’autrice ci narra le vicende della piccola Lydia, in fuga con la famiglia dalla Russia durante l’imperversare della rivoluzione bolscevica. Costretta a vedere impotente il padre morire da bambina, deve velocemente valicare le soglie della vita adulta: la ritroviamo, ormai adolescente, a vagare per la città di Pechino compiendo piccoli furti per permettere una vita dignitosa a lei e alla madre Valentina, e la seguiamo durante le lezioni alla scuola inglese nell’insediamento internazionale (un quartiere di Pechino che gli europei hanno voluto per sé come risarcimento durante la guerra dei boxer), che frequenta grazie ad una borsa di studio.  Chang An Lo, un ragazzo cinese di buona famiglia orfano, è un comunista che desidera ardentemente che i Fanqui (gli stranieri) siano espulsi dalla Cina. Odia gli europei per ciò che stanno facendo alla sua amata Cina e lotta incessantemente per rovesciare il Kuomintang, che detiene il potere con la forza e l’aiuto degli stranieri. L’incontro con Lydia, però, lo mette profondamente in crisi: dovrebbe disprezzarla, ma lo spirito della giovane e la sua forza vitale l’attirano inesorabilmente.

Fra i due scatta immediatamente il fuoco della passione, anche se Lydia non riesce a rendersene subito conto. Non sa ancora che Chang An Lo è un comunista, un rivoluzionario, un pericolo per lei e per tutti quelli che la circondano, ossia sua madre, il suo nuovo compagno, il giovane e idealista direttore della scuola che però lascerà che i propri ideali vengano corrotti giorno dopo giorno, la sua amante cinese, una folla di personaggi che turbinano intorno a Lydia e le cui vite s’intrecciano in un groviglio sempre più stretto, fino a formare un nodo impossibile da sciogliere, un nodo mortale.

Ci sono moltissime trame intrecciate in una storia che solo alla fine permetterà di capire quale sia quella principale, e chi sia la protagonista, la concubina del titolo.
I personaggi non smettono mai di essere credibili, senza il bisogno di essere esasperati nel proprio ruolo, ma anzi sono così pieni di sfumature di grigio che si esita a comprendere se ci sia per forza un cattivo, il che rende perfettamente l’idea della situazione di quell’epoca.

Quello che si incontra, man mano che si prosegue con la lettura, non è solo la nascita di un sentimento che lega a filo stretto due opposti sociali, culturali, nazionali, morali e molto altro, come la ragazza-volpe e il falco, ma anche la lotta di una madre contro il proprio passato, di una figlia contro il proprio destino, di guerriglie intente nella supremazia reciproca, e di come ogni questione privata del singolo personaggio possa determinare o influire sulla sorte di una persona estranea.

La storia d’amore tra i due personaggi, stranieri tra di loro, è soffocata per buona parte della vicenda, ma allo stesso tempo sollecitata, anche se invano, nella sua attuazione, da quello che è l’intreccio di vite dei vari personaggi, legati l’uno all’altro sempre più, man mano che si arriva alla sua conclusione. La storia non corre, ma approfondisce questi stessi legami facendo perdere di efficacia e d’attenzione al momento sentimentale il cui apice non viene mai raggiunto. Solo una volta che finalmente il lettore vede sfociare la possibilità di qualcosa di più decisivo, è trascinato nella barbarie umana che l’abile penna della scrittrice ha saputo riportare con veridicità.
Kate Furnivall, nel suo intento narrativo, lascia sì spazio all’amore ma solo come una parte del tutto, facendo sì che ogni azione non ruoti unicamente attorno a Lydia e Chang, a quello che li lega o li divide, bensì anche attorno alla vita del resto di alcuni cittadini di questa stessa micro popolazione, quasi globale, che non maschera la propria natura ma cerca di sviscerare ed usurpare ciò che non gli appartiene.

Un altro personaggio è sicuramente Alfred Parker, benestante inglese che inizialmente – lo ammetto – si tende a sottovalutare. E’ il personaggio forse più buono, che non mancherà di evolvere nel corso della vicenda, diventato per Lydia prima la vittima di un furto, poi il fastidioso corteggiatore della madre e infine un patrigno pronto a darle il proprio sostegno incondizionato.

Devo poi dire che -- i protagonisti non me ne vogliano per questo -- il mio preferito è indubbiamente Alexei Serov, figlio della contessa russa Natalia Serova. E’ un giovane dal portamento algido ed elegante, dagli affascinanti occhi verdi, che non risparmierà Lydia da pungenti frecciatine, innervosendola a dismisura con la sua calma impassibile. Insomma, lo adoro. Anche perché i due ragazzi sono al centro di un segreto che ignorano del tutto, una verità nascosta che né la contessa né tanto meno Valentina sono intenzionate a rivelare.

Sebbene sia, tutto sommato, un romanzo che si potrebbe definire “rosa”, la scrittrice non commette l’errore di insistere più di tanto su sesso e passione: per un vero e proprio incontro dei due amanti bisogna attendere più della metà del libro e seguire un gioco sottile di avvicinamenti e respingimenti, alimentato dalla giovane età della protagonista. Non mancano i colpi di scena finali. Un unico appunto: a volte i tempi dei verbi non sono corretti. Si usa troppo passato remoto in luogo dell’imperfetto.

Unico grande interrogativo risiede però nella scelta del titolo. Chi o cosa è realmente la Concubina Russa? Non è di certo quello che ci si aspetta, ma qualcosa di più sottile che forse attende la sua seconda parte per trovare una risposta… speriamo!

 Bookstrailer:


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :