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Trip to the black japan

Creato il 01 maggio 2014 da Timetobe

Quello che mi continua a colpire del web é che se vuoi in un attimo puoi attraversare un mondo fatto di km, culture e lingue e farlo entrare nella stanza in cui ti trovi o SEMPLICMENTE tra le mani. Sinceramente cercavo “altro” ma quando mi sono imbattuta in questa parola, mai sentita e che mi ha subito incuriosito:

“B-Styler” 

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…quel qualcosa si é impossessato non solo della mia curiosità, ma del mio tempo. Come un ospite inatteso e polemico ho letto articoli, guardato video, cercato foto per poter saperne sempre di più.

B-STYLER

Che cosa vuol dire?
Meglio dire chi sono? La parola nasce dalla contrazione delle parole “black” e “lifestyle” e si riferisce a una sottocultura composta da giovani che sentendo propria la cultura hip-hop vogliono fare di tutto anche per sembrare afroamericani.

Forse però la parola sottocultura lascia pensare a un fenomeno molto più grande di quello che é realmente, al momento é molto contenuto e le testimonianze che ho letto fanno intendere che anche questo é un pregio.

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Una volta data una defizione a questa parola, la mia curiosità però ha cominciato a vorticare, mille domande, tra cui questa: “ma in Giappone esistono centri per l’abbronzatura?” la pelle chiarissima per loro é un fattore culturale e tradizionale. Ma é evidente che ci sono, e che le lampade settimanali sono solo uno dei rituali a cui si sottopongono questi giovani per arrivare all’obbiettivo.

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I “B-Styler” sono consumatori assidui di fondotinta, usano lenti a contatto per far apparire l’occhio più grande, attraversano una metropoli come Tokyo per raggiungere il quartiere Afroamericao perché sia un parrucchiere specializzato a fargli le treccine. Il look é quello DOC e chiarmente un evento r&b o di break dance é un invito ad uscire.


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