Trìpode
dal latino tripŏde(m), dal greco trípous -podos, composto di tri- ‘tri-‘ e póus podós ‘piede’.
Sostantivo maschile.
1. (storia) Nell’antichità classica, treppiede, generalmente di bronzo, usato come sostegno di un recipiente fisso o mobile come vasi, recipienti, bacili e simili usati per contenere acqua, vino o carni, spesso costituiva il premio per i vincitori di gare sportive.
2. Lo sgabello, a forma di tripode, su cui, quando vaticinava, sedeva la Pizia, sacerdotessa di Apollo nel santuario di Delfi.
Sedere sul tripode, sentenziare dal tripode: (figurato, antico o letterario) formulare giudizi in maniera boriosamente sentenziosa.
3. (marina) Albero metallico delle navi da guerra moderne, con tre montanti (volpi), usato per sostenere coffe, torrette, antenne radar, antenne di guerra elettronica, sagole per i segnali ecc.
Una (parola) giapponese a Roma
Ushabti [uS’Sabti]
Adattamento di una voce egizia antica che significava propriamente ‘colui che risponde’.
Sostantivo maschile e femminile invariabile.
(storia) Statuetta funeraria egiziana in legno, pietra o terracotta, con le sembianze di Osiride e con il nome del defunto (per lo più un nobile) con il quale veniva sepolta allo scopo di sostituirlo nell’assolvere i compiti comandati dagli dei che egli avrebbe dovuto eseguire nella vita ultraterrena.
Tàrzan
Dal nome di un personaggio dei romanzi dello scrittore statunitense Edgar Rice Burroughs (1875-1950), reso celebre dal cinema.
Sostantivo maschile invariabile.
(scherzoso) Giovane robusto e atletico dall’aspetto un po’ selvaggio.
Individuo dotato di un’agilità eccezionale.
Venticinquesimo libro, quarto indizio
Tra i pazzi si parla anche di un tipo che credeva di essere vittima di dottori, psichiatri, Dio, spiriti, e che questi lo manipolassero, gli insinuassero idee e pensieri nella mente, che addirittura lo volessero trasformare in donna. Una storia complicata, ma d’altronde un po’ tutto il libro è complicato.