Ci siamo lasciati qualche settimana fa, parlando del primo lavoro svolto dalla casa Uniworlds Game Studios, Tristoy, RPG in 2D, ambientato in un mondo fantastico, dove creature di ogni genere e forma si contendono la pelle dei nostri impavidi protagonisti. Nel nostro provato vi abbiamo illustrato i motivi per i quali la casa di sviluppo, non è riuscita a convincerci a pieno con la beta di Tristoy provata ad inizio gennaio. E ora, che il gioco è disponibile da più di un mese, possiamo dirvi cosa effettivamente è stato migliorato e cosa invece è rimasto invariato dalla nostra prima prova. Il nostro approccio con Tristoy è stato molto cauto, considerato che la beta ci aveva fatto una buona impressione ma comunque presentava difetti non da poco che evidenziavano come questa fosse il primo lavoro videoludico della software house. Detto ciò, andiamo ad analizzare più nel dettaglio il gioco.
Prima di dirvi cosa ci è piaciuto e cosa invece non ci ha soddisfatti di Tristoy, vi vogliamo rinfrescare la memoria, parlando a grandi linee della storia e dell’ambientazione di gioco. In Tristoy saremo i protagonisti di un’avvincente fuga per la libertà, imprigionati in una fortezza su un’isola oscura assieme al nostro compagno di avventura dotato di mistiche abilità, avremo lo scopo ultimo di liberarci delle catene e fuggire dalla prigionia, tentando in ogni modo di sventare i malefici piani dei nostri aguzzini. L’incipit non è molto ricercato ma non è stato questo che ci ha tenuti incollati allo schermo durante le prime fasi di gioco. Di fatto, come avevamo già ampiamente spiegato durante la nostra passata anteprima, il punto forte di questo titolo è il fattore gameplay mischiato alle meccaniche di “mutamento della trama di gioco”, ora più che mai, presenti in questa avventura, dove ogni nostra decisione risulterà fondamentale per il prosieguo della storia. Questo tipo di scelta stilistica, non è una grossa novità, ma constatare che anche nel mondo indie la possibilità di mutare la trama e i personaggi è una meccanica che sta prendendo piede, ci fa davvero ben sperare per il futuro. Dobbiamo essere onesti, Tristoy sotto questo aspetto come nelle meccaniche di gioco, ci ha davvero soddisfatti sotto ogni punto di vista. A livello di gameplay, il prodotto fa il suo dovere, riuscendo a fornire un giusto feedback nei movimenti e ora anche durante i combattimenti, che prima sembravano poco marcati e non adeguati ai poteri dei nostri due eroi. Graficamente, come anche da un punto di vista audio, Tristoy supera ogni aspettativa, riuscendo a donare ore di divertimento visivo, grazie ad una scelta di palette di colori molto pregiata e dal forte impatto, che pur non brillando di luce propria come ci si potrebbe aspettare da un’ambientazione fantasy, donano un’atmosfera meno satura di ombre ovattate e brillanti fasci magici, coinvolge il giocatore ultimo in un’esperienza cupa e a tratti malinconica che riesce a rapire l’attenzione in modo quasi totale. Stessa cosa per le tracce musicali e per gli effetti sonori, che si riconfermano essere degni di essere apprezzati anche da un orecchio profano.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Tristoy non è la perfezione fatta videogioco, infatti molti dei problemi riscontrati durante la beta, persistono anche dopo un mese dall’uscita ufficiale del titolo. I problemi non sono moltissimi, ma due su tutti risultano essere i fattori che più ci hanno fatto storcere il naso dopo i primi minuti di gioco. Avendo due protagonisti dagli aspetti fisici e poteri completamente differenti, affrontare l’esperienza da soli sarà praticamente impossibile, molti enigmi andranno risolti grazie l’utilizzo delle abilità uniche dei nostri eroi, ma soprattutto, spesso toccherà a questi ultimi dividersi per risolvere anche i compiti più semplici, ma impossibili da portare a termine se si affronta questa fuga per la libertà, da soli. Giocare con un compagno sarà ovviamente la scelta più saggia. Noi stessi abbiamo cercato di procedere da soli durante le fasi iniziali di gioco, e vi assicuriamo che è praticamente impossibile. Questo è uno dei due problemi di maggior rilievo, non essendoci una modalità single player o una cooperativa online che possa aiutarci in questo senso. Quindi se siete figli unici vi sconsigliamo l’acquisto. Non c’è dubbio che questa scelta non giovi al prodotto, rendendolo ancora più di nicchia e non facendolo risultare un acquisto imprescindibile anche da chi non ha la possibilità di condividere l’esperienza con un altro giocatore.
Mettiamo pure il caso che voi siate pronti ad affrontare questa epica sfida a colpi di magia e fendenti di spada con l’aiuto di un compagno di avventure, non pensate nemmeno per un momento che tutto ciò vi risulterà semplice, oltre al fatto che Tristoy non è un gioco per tutti e che a tratti risulterà oltremodo punitivo anche per il videogiocatore più impavido. La scelta di giocare in split screen sarà una delle cose più odiose mai viste. Come già potete vedere nei video che sponsorizzano il prodotto, gli sviluppatori non si sono accontentati di rendere la divisione dello schermo statica e comoda da visionare, ma al contrario, sarà completamente dinamico e in continuo mutamento, costringendo voi e il vostro compagno di giochi a dovervi fermare più di una volta per riuscire a comprendere cosa si stia facendo. Questo ultimo “problema” ci ha fatto morire più di una volta, oltre al fatto che spesso ci siamo trovati a perdere il filo delle nostre azioni, soprattutto quando affrontavamo boss giganteschi e che quindi andavano colpiti in più punti nello stesso momento. La testa ci gira ancora al solo pensiero. Tolti questi due fattori, il resto dell’esperienza è stata oltremodo longeva e soddisfacente. Non abbiamo riscontrato bug eccessivi e nella seconda run di gioco, dopo aver scaricato un piccolo aggiornamento, molti dei problemi grafici sono praticamente spariti. Ciò ci ha reso più semplice il giudizio di questo gioco, e possiamo sicuramente dirci soddisfatti di tutto l’insieme.